Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Gorizia, un gruppo di fascistelli chiama presidio contro la tendopoli di profughi: quel presidio va vietato


Mentre continuano le azioni, prevalentemente spontanee, di solidarietà presso la provvisoria tendopoli di Gorizia, che accoglie quasi un centinaio di profughi e mentre qualcuno, come si denuncia in rete, vigliaccamente lancia raudi e petardi, e vi è anche chi avrebbe minacciato di far saltare in aria quella tendopoli con una bomba, a quanto pare prontamente individuato dalle forze dell'ordine dopo la denuncia dell'assessore provinciale Cecot, intenzione, quella di lanciare una bomba contro i profughi, che qualcuno in rete giustifica, in modo a dir poco meschino, per il fatto che vivrebbe il denunciato in un camper a Ronchi,


ora, un gruppetto di nostalgici di fascismo, ai quali forse si dovrebbe ricordare che tutte le ultime sentenze che hanno visto i loro amici “camerati” venire condannati per reati di apologia, dal saluto romano all'urlo presente, avrebbero effetto anche qui in Friuli Venezia Giulia, hanno deciso di indire per sabato 27 settembre un presidio, contro i profughi, proprio nello spazio circostante la tendopoli. Ridondanti nelle loro solite e noiosissime e vergognose litanie, soggettività che non dovrebbero trovare più alcun tipo di esistenza e spazio di agibilità, ancora, purtroppo, esistono. Recentemente a Trieste la questura ha vietato una manifestazione, ad un gruppetto di indipendentisti, per ragioni di ordine pubblico ma specialmente perché vi era rischio di razzismo e xenofobia. A parer mio ci sono tutti gli estremi perché la Questura di Gorizia possa tempestivamente vietare, proibire, senza se e ma, qualsiasi tipo di presidio od iniziativa a nostalgici di fascismo, vista e rilevata anche la delicatezza della questione. In caso contrario, certamente non mancherà, come è facilmente immaginabile, una risposta difensiva per i profughi, da parte delle realtà antifasciste presenti ed operanti nel goriziano. Se in questo momento vi è qualcosa che deve essere spazzato via, questo qualcosa si chiama fascismo, razzismo,xenofobia e non certamente la solidarietà e l'accoglienza. D'altronde se a Gorizia si è voluto salutare il papa, con centinaia di manifesti con scritto fratello, non si capisce perché non debbano essere considerati come fratelli anche i profughi fuggiti dalla guerra. Forse perché non italiani ? Ma anche il papa è non italiano...




Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot