La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Da Bologna a Las Palmas continua il viaggio di MINDFULNESS

Mindfulness, è la seconda ala del progetto fotografico ed artistico Open Mind di Laura Barone. Ancora una volta e non casualmente le maschere sono le protagoniste, che tra le loro diverse e multiformi ed anche ciniche espressioni mobili, pur nella staticità del loro artificio, ben delineano quel contrasto, quel conflitto, quella battaglia, che vive la donna in primo luogo e l'essere umano in secondo luogo per essere semplicemente liberi da ogni diabolico pregiudizio. Un sé contro i mille sé, un sé di fondo che non si adegua, non si adatta, ma raggira e sfugge al sé dell'omologazione. Bianco e nero, cavi e tubi, nudità e sana improvvisazione per andare oltre l'apparenza. L'essere umano non è un robot, eppure qualcuno lo vorrebbe come tale. E Laura, con le sue foto, ben evidenzia cosa significa divenire non essere robotizzato, ben facendo trapelare che dietro ogni piccola o grande maschera vi è sempre una emozione e l'emozione non si arresta e l'emozione può, in qualsiasi momento, rompere ogni catena, demolire ogni muro con l'urlo silente ma evidente dei gesti, con il verbo dello sguardo.  Perché è l'emozione che ci rende umani  e l'emozione è la risposta al dilemma pirandelliano "Chi sei davvero?"

La prima tappa di questa seconda ala del progetto più organico e complessivo Open Mind, è stata l'ideale Bologna, il 16 maggio 2014, che ha avuto come ospite l'artista internazionale Tara, conosciuta singolarmente come One Man Nation, che tramite la sua musica sperimentale, cerca di liberare ogni io dalla innaturale convenzione sociale. Questo progetto ora viaggia per l'Europa ed approderà presto a Las Palmas per continuare a stupire all'interno di quella vertiginosa inquietudine che non vorrebbe offrire alcuna possibilità di scelta all'essere umano, ma le foto di Laura, in viaggio per l'Europa, pur nella loro violenza, pur nel loro cinismo, lasciano trapelare che una scelta, pur con mille difficoltà, è sempre possibile.


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