Le spiagge libere sono sempre meno libere e più private, oramai il diritto al relax, nonché ad un pezzettino di spiaggia è illusorio, per buona parte della gente comune. Chiamasi liberalizzazione e privatizzazione del bene comune. All'interno di questo contesto, pur di far cassa o promozione turistica, si inventano mille iniziative, da ludiche ad altamente elitarie. Ha creato enorme scalpore la notizia che a Lignano si vuole realizzare la spiaggia single ed anche lgbt, ovvero una categorizzazione dei sessi, dell'orientamento sessuale, della propria libera esistenza. Ma ciò non è la prima volta che accade ed il fatto che accada non significa che debba essere ordinario e normale specialmente in un Paese che nulla fa per reprimere e prevenire l'omotransfobia, quale l'Italia, ove, anzi, ultimamente, tra sentinelle e vigilanti, i comportamenti reazionari trovano maggior diffusione e radicalità rispetto al passato. In verità, in Italia, almeno guardando i dati del 2013, esistono circa 110 spiagge così dette Gay. Pubblicizzate dal sito
gay.it . In Friuli si parla della spiaggia naturista che si trova lungo le sponde del fiume Tagliamento. La cosa che inquieta è l'avviso che viene collocato su quel sito in merito alla possibilità di recarsi in queste spiagge: "La mancanza nel nostro paese di una legge contro l’omofobia rende alcune delle località menzionate in questa guida potenzialmente rischiose per l’incolumità delle persone LGBT. Pertanto raccomandiamo attenzione e prudenza e consigliamo di denunciare eventuali episodi spiacevoli alle forze dell’ordine". Dunque esiste certamente un forma di turismo particolareggiato, ma la categorizzazione dei sessi e dell'orientamento sessuale, intendendosi per tale, con riferimento al caso citato, l'ingabbiamento della propria libertà di essere etero o meno, è, a parer mio, una indecenza incomprensibile ed ingiustificabile. Creare zone protette, favorire il concentramento di persone che hanno un legittimo e libero e naturale e normale orientamento sessuale, significa inibire la libertà dell'esistenza, significa facilitare la negazione del proprio essere. Infine, non comprendo come si possa esercitare una sorta di equiparazione tra l'essere single e l'essere omosessuale, lesbica, trans, ecc. Lo stato transitorio o perenne della propria condizione sentimentale è cosa diversa dal proprio essere uomo o donna o trans, sono condizioni non solo oggettivamente, ma anche eticamente, soggettivamente, non assimilabili né equiparabili.
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