Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Caos schizofrenico nel MoVimento Trieste Libera, se vengono chiamati i Carabinieri

Come è noto l'Arma dei Carabinieri celebra in questo mese il 200/o Annuale di Fondazione. E', oggi,  una organizzazione con rango di Forza armata, nell'ambito del Ministero della difesa, con dipendenza del Comandante generale dal Capo di stato maggiore della difesa e tra i vari compiti esercita funzioni di forza di polizia a ordinamento militare e competenza generale. Il 6 ottobre del 1954, in merito alla questione di Trieste, ci fu un importante e storico incontro tra il Generale Edmondo de Renzi nominato dal Governo Italiano per ricevere i poteri civili e militari, il Generale inglese JohnWinterton (Governatore Militare e Comandante della zona di Trieste) e il Generale John Dabnney (Vice governatore di Trieste e Comandante delle truppe americane). Si concordò, in quella sede,  il noto piano di trasferimento dei poteri all’Italia, per esempio si decise che l’ingresso delle Truppe italiane sarebbe stato consentito dalle ore 07,00 del 26 ottobre; le navi della Marina Militare Italiana avrebbero potuto attraccare al Molo Audace dalle ore 12,00 dello stesso giorno ed il trasferimento dei poteri sarebbe avvenuto alle ore 12,00 e alle ore 15,00 con una contestuale cerimonia militare nella storica Piazza dell’Unità d’Italia. Ora, leggendo gli ultra noti comunicati del Movimento Trieste Libera, in merito all'occupazione “illegale” dello Stato Italiano, si evidenzia con forza che l’art. 3 dell’Allegato VI stabilisce che il TLT è smilitarizzato e neutrale e che a nessuna Forza Armata è permesso di insediarvisi al suo interno salvo che per ordine del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Per esempio a questo link si legge:"Nel Territorio Libero di Trieste non è consentita quindi la presenza dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, e degli altri Corpi delle Forze Armate Italiane".  Ribadendo che una loro presenza è da intendersi come una mera azione di repressione nei confronti dei cittadini di Trieste che si oppongono all'occupazione di Trieste come esercitata da parte dall’Italia disconoscendo la sovranità della Repubblica italiana sulla Zona A del TLT . Bene, o male, comunque sia,  cosa è accaduto? Che il 31 maggio 2014 si è svolta una assemblea dei soci del Movimento. In quella sede si è sfiduciato l'attuale presidente ecc. Tra denunce di golpe, mafie e collusioni con varie realtà e soggettività, si arriva al paradosso dei paradossi. Dopo aver per mesi ed ancora mesi ripetuto come una ridondante litania che carabinieri e forze militari sono occupanti ed illegali, qualcuno ha deciso di chiamare proprio i Carabinieri a difesa del “tentato” golpe alla sede del MTL. Nel video trasmesso da Trieste Libera news si vedono i carabinieri intervenire presso la sede del movimento chiamati a protezione, presunta, dello stesso.


Certo, come si dirà nel video, sarebbe stata chiamata prima la Polizia che poi avrebbe declinato ai Carabinieri, perché quell'area sarebbe di loro competenza, ma perché allora, si dovrebbero chiedere i movimentisti, accettare l'intervento dei Carabinieri, legittimando così il loro operato sul territorio libero di Trieste?
Ora, non entrando nel merito di chi può avere ragione o torto, in merito alla legalità o legittimità di tutto quello che accade nelle vicende interne del MTL, che ben evidenziano una spaccatura che porterà forse un gruppo a seguire la via elettorale, ed una parte del gruppo a perseguire altre vie, senza escludere comunque la possibilità che il MTL vada verso la rapida estinzione, chiamare i Carabinieri a protezione della propria sede mi pare un comportamento a dir poco incoerente e l'incoerenza paga più di ogni altra cosa poiché mina la credibilità dell'organizzazione medesima. Come spiegare ciò a quelle persone iscritte che non hanno fornito i documenti, durante una normale attività di controllo, proprio ai Carabinieri, perché "essendo cittadini del TLT non riconosco la legittimità dell'arma militare della Repubblica italiana? " . 

Insomma se i Carabinieri vengono definiti come forza occupante e che la loro presenza non è consentita, rivolgersi a questa Forza, per chiedere protezione, che logica ha? Forse bisognerebbe interrogarsi a chi ha giovato tutta questa vicenda sino ad oggi,e di indizi ve ne sono molti...

Marco Barone

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