Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Trieste: la statua di Massimiliano d'Austria ed i simboli della massoneria



In questi giorni,a Trieste, si ricordano i 150 anni della partenza di Massimiliano d'Asburgo per il Messico. Nel 1863, nel mese di ottobre, ricevette, nel bellissimo Castello di Miramare, una delegazione di nobili messicani, con a capo Gutiérrez de Estrada, che aveva lo scopo di offrire a Massimiliano la corona del Messico con l'assenso determinante di Napoleone III.
Il 14 aprile del 1864, insieme a Carlotta, partirà per il Messico dove arriverà dopo circa quattordici giorni di viaggio e solo tre anni dopo, il 19 giugno 1867, verrà fucilato per ordine di Benito Juàrez. A quanto pare Juàrez venne severamente rimproverato dalla massoneria per quella fucilazione perchè non venne rispettata l'affiliazione del “fratello” ed imperatore Massimiliano, In Piazza Venezia, a Trieste, esiste una imponente statua dedicata a Massimiliano d'Asburgo, inaugurata alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe.
E' interessante notare ed osservare come su uno dei lati della statua  vi sono simboli che ben ricordano l'affiliazione massonica di Massimiliano, ad esempio la tradizionale squadra e compasso, una delle colonne del tempio,quella che sembra essere la testa della dea Minerva, simbolo, all'interno della massoneria, di saggezza e conoscenza. Una statua che vuol rappresentare anche la concordia tra Oriente ed Occidente e forse  un monito per l'errore commesso nei confronti di un “fratello”.



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