Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Territorio libero di Trieste: quando la Jugoslavia denunciava il rischio per la pace



Con una lettera del 12 dicembre 1946 , il Segretario di Stato degli Stati Uniti , comunicava i pertinenti articoli e gli allegati tutti del Trattato di Pace con l'Italia che prevedeva, tra le varie cose,l'istituzione del Territorio Libero di Trieste , la cui indipendenza ed  integrità doveva essere assicurata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dichiarava, in quella lettera, che il tutto doveva essere approvato entro l'inizio del febbraio del 1947. Alla riunione numero 89 del 7 gennaio 1947, il Consiglio inseriva la detta questione nell'agenda ed il 10 gennaio 1947 si decideva l'approvazione dei tre allegati tra cui l'accettazione delle responsabilità ivi connesse. Nel corso della riunione, si adottava la risoluzione che vedeva " Il Consiglio di Sicurezza , dopo aver ricevuto ed esaminato gli allegati al trattato di pace proposto con l'Italia relativi alla creazione e governo del Territorio libero di Trieste ( tra cui un accordo per il Porto Libero )” registrare l'approvazione dei documenti che prevedevano il regime provvisorio del Territorio Libero di Trieste. In Italia vi sarà un dibattito intenso, e su questo rinvio al seguente link:La ratifica del trattato di Pace del 1947 e l'astensione dei Comunisti e la questione Trieste .

Ma le frizioni, a livello internazionale furono molto vivaci. Già nel 1948, con lettera del 28 luglio, la Jugoslavia portava all'attenzione del Consiglio di Sicurezza la sistematica violazione delle clausole del Trattato di Pace con l'Italia per quanto riguardava il Territorio Libero di Trieste da parte del Comando Militare Alleato .
Tra le varie cose denunciava che la situazione rischiava “ di mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale" , e chiedeva espressamente al Consiglio " di assicurare il rispetto da parte dei governi degli Stati Uniti d'America e del Regno Unito i loro obblighi internazionali , garantendo così l'indipendenza della libero Territorio di Trieste " . Nel corso della riunione 344 del 4 agosto 1948, il Consiglio di sicurezza includeva la questione nella sua agenda. Il Consiglio di sicurezza esaminava il tutto nelle riunioni tra il 4 agosto e il 19 agosto 1948. Il Rappresentante degli Stati Uniti evidenziava che le accuse formulate dal rappresentante della Jugoslavia erano " assolutamente priva di sostanza " . Alla riunione 348 del 13 agosto 1948, il rappresentante della Jugoslavia , ritornava alla carica, presentando un progetto di risoluzione per dichiarare che taluni accordi conclusi tra il Comando Militare Alleato e la Repubblica d'Italia erano " incompatibili con lo status del Territorio Libero di Trieste " e di renderli " nulli " . Ma, alla riunione 354 del 19 agosto 1948, il progetto di risoluzione presentato dal rappresentante della Jugoslavia veniva respinto con due voti a favore, nessuno contrario , e con nove astensioni. Ciò a significare come la questione Trieste, già in quel tempo, creava certamente imbarazzo e probabilmente vi era la convinzione della violazione degli accordi internazionali, ma il predominio delle forze Alleate era talmente consolidato che opporsi al loro volere significava rischi elevati a livello diplomatico e non solo. D'altronde la mancata nomina del Governatore a Trieste si poneva in questa ottica.  Insomma la partita a scacchi che ha riguardato Trieste, sin dalla fine delle seconda guerra mondiale, oggi ancora viva, ha anticipato de facto la guerra fredda che oggi, nella primavera 2014, sembra essere ritornata con prepotenza all'attenzione mondiale e non solamente per i fatti della Crimea.


Marco Barone 

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot