La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Scuola, dal 2007 10% di personale in meno





Uno studio della Fondazione Agnelli, pubblicato probabilmente per ricordare al Governo che di tagli la scuola non ha più bisogno, visto che ha già dato tanto, evidenzia che dal 2007 al 2012 il personale della scuola statale (insegnanti e Ata) è diminuito del 10,9%, una percentuale quasi doppia rispetto alla media del pubblico impiego, che nello stesso periodo ha visto nel suo insieme una contrazione del 5,6%.  Dati pesanti, che vedono un calo del 25% dei contratti a tempo determinato, un calo del 6% del personale di ruolo. In particolar modo, per quanto riguarda i docenti, si evince che dal 2007-08 al 2012-13, a fronte di una stazionarietà della popolazione scolastica iscritta alla scuola statale (meno 13.000 alunni, pari allo 0,2% del totale), il personale docente è passato da 843.000 a 766.000 unità (- 9%). La maglia nera la indossa Isernia con un -18,0%, che si pone in linea con l'Italia meridionale e centrale, mentre Prato registra una variazione positiva del 6,7%, che insieme all'Emilia Romagna, Toscana e Lombardia, segna una minima percentuale positiva di assunzioni. Se a tutto ciò si aggiungono retribuzioni indegne, scatti di anzianità bloccati, diminuzioni costanti del FIS, è più che evidente che la scuola, in questi ultimi anni, è il comparto che più ha subito tagli e sacrifici nel settore della Pubblica Amministrazione. Questi sono fatti, dati oggettivi con cui dobbiamo fare i conti.


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