Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La pietra miliare di Barcola, 1180 km tra Trieste e Berlino



Recandosi verso Miramar,a Trieste, nel bel mezzo della strada, sorge una pietra miliare, che riporta come simbolo l'orso verde ed inciso in rosso Trieste Berlino 1180 km. Ma sussistono dubbi sulla vera origine di quella pietra. Come è noto, l'attuale strada costiera, è stata aperta al traffico tra il 1928 ed il 1929, anche se la data certa di inaugurazione è il 16 agosto 1928. E le prime immagini dell'Istituto Luce risalgono al 1932.
Durante il fascismo vi era l'abitudine di collocare, da Nord a Sud, senza dimenticare le strade dell'Impero, pietre miliari che spesso riportavano la progressiva chilometrica dall'inizio della strada ivi considerata , la denominazione della strada ed in alto la sigla A.A.S.S Azienda Autonoma Statale della Strada , nata grazie all'impulso derivato dalla legge Carnazza. Legge che istituiva la divisione in classi delle strade che componevano la rete viaria nazionale. La società AASS si sarebbe dovuta occupare della rete delle strade di prima classe, ma in verità vennero affidate alla stessa anche strade di seconda o di terza classe. Insomma il fascismo, con il suo noto e spesso dagli effetti altamente repressivi, richiamo alla romanizzazione d'Italia, impose la diffusione di una tradizione ben affermata nel vecchio Impero Romano.

Perché Trieste e Berlino?

L'Italia con la Germania ha avuto tre periodi significativi di rapporti. L'Intesa stipulata nel 24 ottobre 1936, il patto del maggio 1939, dopo la conferenza di Monaco, il così detto Patto d'acciaio ed infine il periodo del così detto Litorale Adriatico. Quella pietra ben poteva essere stata collocata, ovviamente con altri simboli, e non con l'orso che è il simbolo di Berlino e secondo alcuni il nome della città deriverebbe proprio dalla parola tedesca Bärlein, che significa "orsetto", per altri invece “Berlino” deriva dalla parola slava berl, ovvero "palude", in concomitanza con l'Asse Roma Berlino o con il patto d'Acciaio, che seguivano da pochi  anni l'inaugurazione della strada costiera. Anche, se a dire il vero,  alcune fonti sembrano volere la collocazione di quella pietra miliare proprio durante il periodo della terribile occupazione tedesca, tra il 1943 ed il 1945. Sembra anche che la pietra miliare, così come oggi la vediamo e conosciamo, venne collocata nel 1962 e nel 1963 a Berlino venne inaugurata una strada “triestina” a Zehlendorf sud. A Zehlendorf esiste il cimitero militare italiano della 2^ G.M   e raccoglie i resti di 1265 italiani in gran parte ex internati nei campi di concentramento del III. Reich, e vi sono anche civili. Certo, la distanza oggi esistente tra Trieste e Berlino non è più di 1180 km,  in linea d' aria è 765.3 km e 1.082 km in automobile, in ogni caso, sarebbe il caso di collocare in loco, anche un cippo, od una targa, che possa spiegare l'origine certa di quella pietra miliare, perché dietro quella pietra vi è tanta storia,storia che non deve essere rimossa e che deve essere conosciuta.


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