L'irredentismo
reazionario che ha aperto varchi enormi al fascismo, e che
è sfociato in irredentismo fascista subito dopo la prima guerra
mondiale con anche gli effetti conseguenti all'Impresa
di Fiume,
ben ricordando che D'Annunzio, il poeta amante delle guerra, definiva
come schiaveria bastarda i croati, trovava forza sostanzialmente in
tre principi, nella presunzione di superiorità, della famigerata
civiltà italica, nella geografia fisica risalente al 27 a.C. circa, e nelle ragioni economiche e
capitalistiche. Le
vicende del Confine Orientale sono state complesse, il fascismo
orientale, nato come evoluzione dell'irredentismo reazionario, è
stato il male nel male, un male che ancora oggi non si vuole,salvo le
dovute e rare eccezioni, pienamente svelare,capire, comprendere,
analizzare e denunciare. Comunità, prevalentemente slovene e
croate,serbe, hanno subito violenze, umiliazioni, uccisioni, stupri,
fucilazioni, rastrellamenti, per mano di criminali di guerra italiani
rimasti impuniti.
A titolo esemplificativo basta pensare alla
recinzione di tutto il perimetro della città di Lubiana, alle
fucilazioni realizzate dal Regio Esercito italiano, al rastrellamento
di oltre 4 mila civili, ai campi di concentramento in terra italiana,
rimossi e dimenticati, come Gonars o Visco, a quello noto di Arbe,
campo di sterminio italiano, ove il tasso di mortalità era superiore
al 15% rispetto a quello del lager nazista di Buchenwald
, uno dei più vasti di quelli situati sul suolo tedesco. I fascisti
avrebbero voluto spazzare via intere civiltà definite barbariche, se non ci riuscirono fu solo per carenza di
organizzazione e non per mancanza di volontà. Se i criminali di
guerra italiani rimasero impuniti fu solo per evitare l'intera
decapitazione del corpo militare italiano e ciò accadde con il
sostegno determinante degli Usa,Francia ed Inghilterra che per
ragioni geopolitiche,che ancora una volta hanno prevalso nei
confronti del rispetto della dignità umana, della vita umana, hanno
deciso di far passare alla storia solo i tedeschi come i responsabili
di ogni male e gli italiani responsabili di ogni nefandezza ancora
una volta se la cavarono come brava gente. Bravi manzoniani, forti
con i deboli, codardi con i forti, traditori ed opportunisti. Le
leggi razziali in Italia, prima di essere annunciate a Trieste da
Mussolini, furono in sostanza anticipate proprio contro queste
comunità, con i violenti processi dell'italianizzazione.
Il giorno
del ricordo parla delle vicende complesse del confine orientale, è
giunto il momento per Trieste di restituire la giusta dignità a
quelle comunità che hanno sofferto immani violenze, il magazzino 26
può diventare un centro di raccolta di tutta quella documentazione
che possa dimostrare, mostrare ed evidenziare a chiunque cosa
l'Italia ha fatto e cosa l'irredentismo reazionario ha partorito. E'
a parer mio atto dovuto e necessario contro ogni processo di
mistificazione storica e della verità, una verità che ancora oggi è
scomoda per molte realtà cittadine ma anche nazionali di stampo
nazionalistico. Anzi, a dirla tutta, sarebbe anche il momento di rivedere la toponomastica cittadina, e di rimuovere l'intitolazione di alcune vie, ma anche di alcuni busti, dedicati ad alcuni esponenti di quel movimento irredentista reazionario che è stato precursore del fascismo.
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