Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Salvaguardiamo i simboli della guerra sui palazzi triestini



In alcuni rioni di Trieste spesso capita di intravedere simboli, indicazioni, di difficile comprensione per chi non ha memoria storica od ignora totalmente alcuni processi storici. Non sarà difficile  trovare le indicazioni rosso e bianche, spesso senza l'indicazione US( uscita di sicurezza), perché cancellata dal tempo, oppure delle stelle, la cui origine non riesco a decifrare, ma il tempo, esercitando il suo inesorabile ruolo, tende a divorare questo pezzo di memoria storica. A Bologna sono state salvaguardate e tutelate alcune scritte diffuse sui muri della città, che indicano i luoghi ove si potevano trovare i rifugi, in caso di bombardamento, con tanto di numero di telefono. Andrebbero effettuati dei monitoraggi per individuare quante sono le indicazioni ancora esistenti, i simboli di una guerra che gli italiani hanno voluto dimenticare e in fretta o ricordare solo il convenevole.


Ma andrebbero anche tutelate, salvaguardate, per evitare che possano fare la fine di quelle gallerie che in tempo di guerra hanno avuto un ruolo importante, ma oggi chiuse e spesso mutate, in modo incivile, come luogo di raccolta di rifiuti. Certo che se è questo il modo di conservare la memoria storica, che dire?

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