Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Reportage dall' area dell'ex Stock di Roiano a Trieste



Risale circa al 1927 la realizzazione dell'imponente complesso di Roiano, noto come Stock, e dalla sua riconversione, costata miliardi di lire e dunque milioni di euro, si è molto discusso. Il lungo muro di cinta di questo complesso e comprensorio collocato nel ben centro di Roiano, è preceduto da quello che rimane di un presunto vespasiano.  Parzialmente murato. Testimonianza di un bagno pubblico che non funziona più.




Superato il varco ed il bel cancello in ferro, vedrai diversi uffici pubblici, come l'Agenzia dell'entrate, gli uffici sanitari, un supermercato, un bar, e quello che rimarrà della Genertel, visto che buona parte dei dipendenti andranno via.
E poi il vuoto. Tante vetrine che espongono ciò che è rimasto delle precedenti attività che hanno ospitato, sembra di guardare ed osservare lo scatto di una fuga,rapida, rapidissima, da una guerra.








E poi scale mobili, immobili, larghi corridoi, scarabocchi sui muri, ed ancora scale mobili immobili e scarabocchi sui muri e spazi vuoti.




Sì, entrando all'interno di quel mega complesso dai colori malinconici vivrai una grande e viva sensazione di vuoto.
Di progetti ve ne sono stati tanti e diversi, ma ad oggi la certezza è data dai fatti ed i fatti sono evidenti e l'evidenza dice che quel luogo che potrebbe avere mille e più usi, la cui riconversione è costata milioni di euro, è pressoché abbandonato al vuoto, a scritte ed insulti vandalici, che forse esprimono bene il degrado di questa inciviltà e vetrine sporche che mostrano ciò che un tempo è  anche stato quel pezzo di storia in Roiano. E se muore l'area dell'ex Stock come riconvertito,  anche Roiano non avrà felice sorte in questa epoca ove austerità e dignità si scontrano senza mai amarsi e come potrebbe essere altrimenti?

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