La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Contestato il Ministro Carrozza a Trieste (video)


Cobas Scuola FVG, UDS, Coordinamento studenti , hanno contestato il ministro dell'Istruzione, università e ricerca all'Università di Trieste. L'appuntamento sarà presso l'edificio A della locale Università. Vi sarà prima un bel momento di confronto su cosa scrivere nello striscione da esporre al Ministro durante la fase dell'inaugurazione dell'anno accademico, il telo, lentamente, da bianco, diventerà colorato, i colori dell'indignazione racchiusi in  uno slogan "Dietro lo Show dell'inaugurazione, solo tagli a ricerca e istruzione", che ben evidenzierà la particolarità di questo momento storico che unisce sia l'Università che la Scuola nella condizione dell'assoluta precarietà.  
Mentre la bora aumenterà la sua intensità, ed incrementerà il numero dei manifestanti, si percorreranno le lunghe scale che condurranno innanzi alla porta dell'Aula Magna.  Una porta, in questo momento, come sempre accade per tali eventi, aperta a pochi e chiusa a chi vuole dire no alla distruzione globale dell'istruzione il cui processo dura da anni e sembra essere inarrestabile. Vi saranno momenti di discussione con alcuni rappresentanti dell'Università e le forze dell'ordine, fino a quando la portavoce del Ministro dirà che la Carrozza incontrerà gli studenti, i manifestanti, i lavoratori che protestano alle 16.30. E così sarà. Si aprirà la porta dell'Aula Magna, arriverà il ministro e dopo qualche attimo di silenzio, con sguardi per qualche attimo smarriti, perché forse non si riusciva a comprendere neanche bene il senso di quello che stava  in quel preciso momento accadendo o forse perché si era nella consapevolezza che ognuno si sarebbe rinchiuso nelle proprie ragioni, non conciliabili, inizierà il confronto che durerà una decina di minuti.  Si voleva semplicemente esporre uno striscione e diffondere democraticamente e pacificamente alcuni contenuti della protesta che si svolgeva nell'atrio dell'Università, cogliendo anche il noto invito del Ministro a ribellarsi. Ma a quanto pare la ribellione che va bene per un certo tipo di celebrazione è solo quella decisa in via unilaterale da pochi e che non deve turbare il decoro del cerimoniale.  Tanto poi quando ci si ribella ecco la porta del sistema esercitare il suo vero anatema verso chi  dice no senza compromessi.  Il dubbio che regnerà dopo il confronto con il ministro in particolar modo sulle pratiche di democrazia attuate in questa occasione, sarà : "Quale confronto politico reale e concreto è possibile con questo sistema?". Il Ministro andrà per la sua strada, a Roma, gli studenti, i lavoratori, i manifestanti, continueranno le loro lotte quotidiane in una città che ha saputo manifestare una forma di dissenso all'interno di quelle mura che da anni sembrano essere assopite nella rassegnazione del compromesso o disfattismo plateale e che oggi hanno saputo elevare un piccolo ma importante segnale anche da questa importante seppur lontana parte d'Italia, un segnale che non può e non deve lasciare indifferenti, perché l'indifferenza porterà all'ignoranza e l'ignoranza all'amen di ogni diritto.


segue video confronto tra studenti e ministro 
ed al  minuto 11.45 intervento cobas su scuole insicure


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