C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Per la Commissione Europa l'Italia esercita la piena sovranità su Trieste





Il 10 febbraio scade il così detto ultimatum del Movimento Trieste Libera, il quale ha già indetto una manifestazione dalle ore 15 sino alle 24 del citato giorno nei pressi del Magazzino 26, collocato nell'area del Porto Vecchio e degradato di Trieste.
A settembre 2013 l’eurodeputata della Lega Nord Mara Bizzotto presentava una interrogazione alla Commissione Europea ove si ponevano vari quesiti ed in particolar modo si chiedeva come la Commissione intendeva agire per assicurare il rispetto del trattato di pace del 1947 e del Memorandum di intesa di Londra che tutelano il Porto franco di Trieste. La risposta perveniva tramite Günther Oettinger a nome della Commissione il 24 ottobre 2013 e così scriveva: "La Commissione non è in grado di esprimere un parere sulla conformità delle misure adottate e/o previste dal governo italiano per il porto di Trieste nell'ambito del Trattato di pace del 1947 e del Memorandum d'intesa di Londra cui si riferisce l'interrogazione dell'onorevole deputato". (…) "Gli Stati membri hanno il diritto di approvare progetti di interesse comune concernenti il proprio territorio. Dal momento che la città di Trieste e il suo entroterra (zona A) sono territori soggetti alla sovranità dello Stato italiano, l'Italia ha il legittimo diritto di approvare il progetto GNL. L'Italia e la Jugoslavia hanno riconosciuto reciprocamente i confini che separano Trieste dalla vicina Jugoslavia con il Trattato di Osimo del 1975. Al fine di mantenere lo status di progetti di interesse comune, tutti i progetti inclusi nell'elenco dei PIC devono essere conformi alla normativa dell'UE, compresa quella ambientale".
Dunque non si parla né di amministrazione provvisoria, né di gestione provvisoria del territorio di Trieste, ma semplicemente della Sovranità dello Stato italiano sul territorio di Trieste riconoscendosi, tra le altre cose, la piena validità al Trattato di Osimo.




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