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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Spending review togliere al pubblico per dare al privato

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Obiettivo? 32 miliardi di euro da conseguire entro il 2016. Lo scopo? Condurre l'Italia al livello medio europeo. Come? Abbassando la tassazione sul lavoro. Insomma si taglierà nel pubblico per incentivare il privato. Certo, è vero che vi sono sprechi che ben hanno rispecchiato il sistema clientelare che ha retto sia la prima che la seconda Repubblica. E' vero che andrà rivisto il sistema delle province, io per esempio sarei favorevole anche all'accorpamento delle Regioni, salvaguardando quelle a Statuto speciale, accorperei quelle più piccole ed abolirei tutte le province ma salvaguarderei invece il sistema dei Comuni. Ma il vero punto della questione sono i servizi pubblici, il lavoro e le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici. Tagliare nel pubblico per dare ai privati, alle aziende, significa incidere, ancora ed ancora, sui diritti già lesi del dipendente pubblico. Imporre nuovi obblighi contrattuali, ridurre gli stipendi, bloccare l

La manifestazione di Trieste SOS Russia ha dato fastidio a Mosca

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"La Voce della Russia" e' la più' antica emittente di stato russa che trasmette all'estero. Nel loro sito si legge che ha 109 milioni di ascoltatori. La Voce della Russia si colloca fra le cinque più' popolari emittenti internazionali, insieme a la BBC, La Voice of America, Deutsche Welle e Radio Francia Internacional avendo I 109 milioni di audience. La manifestazione SOS Russia di Trieste indetta da Arcigay e Arcilesbica del Fvg, Certi Diritti, Iris, Uaar e Jotassassina, il 26 novembre, in concomitanza con il vertice Italia Russia, per protestare contro le violazioni dei diritti umani nella Federazione russa senza dimenticare i diritti negati anche nel non più bel Paese, ha dato fastidio a Mosca. La conferma di ciò è data da un post pubblicato sul sito La Voce della Russia, che è messo in gran risalto nel loro spazio internet, dove sia con file audio che testuale emerge che “ A differenza dei maggiori organi di informazione ( ma e’ gi

Andare al cimitero in tempo di crisi, sospeso il bus navetta per il Sant'Anna

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Il 28 novembre il Comune di Trieste ha comunicato che per consentire l’opportuno controllo meccanico del mezzo, il servizio bus-navetta attivo all’interno del cimitero di Sant’Anna sarà momentaneamente sospeso. Il servizio riprenderà il prima possibile e di ciò sarà data tempestiva e puntuale comunicazione. Ovviamente gli anziani che si recano ad effettuare una visita al cimitero sono i primi a risentire di questa sospensione. Telequattro si è già occupata dalla questione con un servizio http://t.co/cOFUW0Eyha dove Claudio Visintin un cittadino triestino in prima linea su molte battaglie sociali, ha chiesto perché non si è provveduto a sostituire immediatamente la navetta? Come dargli torto? Un comunicato del 1 ottobre 2013 del Comune Trieste evidenziava la ripresa regolare del  funzionamento del “ servizio navetta” con orario 8.00 – 13.30 su sei giorni la settimana, da lunedì a sabato.  Inoltre si sottolineava che “le persone anziane e tutti coloro che hanno pr

La guerra continua tra Il movimento Trieste Libera ed il Piccolo

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Il 1 agosto del 2013 la Voce di Trieste proponeva formalmente di “smettere di comperare il Piccolo finché non cambierà”.  Il 29 novembre 2013 sul profilo facebook del MTL viene pubblicato un breve post con scritto  “ Non occorre spendere neanche un centesimo, il piccolo, se non avete niente di meglio da fare, potete leggervelo a gratis”  e si rimanda ad un link dove è possibile leggere gratis su internet il Piccolo di Trieste.  Dopo aver fatto click sul link che rinvia al sito considerato in premessa si leggerà :  "Il Bugiardello  Tipico giornaletto di propaganda e disinformazione italiota".   Insomma fallita, a quanto pare, la campagna di boicottaggio contro il Piccolo, cercano,alcuni, ora di colpire il più importante giornale triestino in modo diverso, ovvero con la diffusione gratis via internet.  Il Piccolo certamente non rimarrà a guardare e probabilmente neanche i lettori o gli abbonati. Insomma questo è l'ennesimo atto di una guerra fredda ma viva a T

FVG: Amianto a quando la mappatura degli edifici privati e dei beni demaniali?

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Nel 2014, salvo imprevisti, vi sarà in Friuli Venezia Giulia un aggiornamento del censimento sull'amianto, l'ultimo risale al 2007, si effettuerà la mappatura di tutto il territorio regionale con una particolare attenzione agli edifici pubblici. Ma non è dato comprendere se ciò riguarderà anche gli edifici privati o tutti i beni demaniali. I censimenti effettuati nel 2006 e 2007 riguardavano in prevalenza le coperture in cemento amianto associate ad attività industriali, artigianali e agricole. Risultavano, da tale censimento, circa 2 milioni di metri quadrati di coperture in eternit, concentrate nelle aree più urbanizzate. Ad oggi non si riesce ancora ad avere una mappatura completa delle strutture pubbliche, delle caserme, degli edifici privati, ove esiste anche il problema del cemento amianto e su cui sarebbe il caso di effettuare specifici approfondimenti viste anche le particolarità climatiche di Trieste, per esempio. Devo anche segnalare che nel sito

Trieste: la caccia al posacenere del cestino portarifiuti

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A volte  è anche il caso di occuparsi di quelle piccole cose che per molte persone, per tanti cittadini, nel corso della vita quotidiana di città, possono avere una certa utilità. Il caso posacenere del cestino portarifiuti. Se proprio di caccia al tesoro non si tratta, ci manca poco perchè la ricerca di un posacenere dove gettare i mozziconi di sigarette o sigari, presso i cestini portarifiuti stradali, possa essere intesa come tale. In periferia spesso ti capita di camminare per  centinaia di metri andando alla ricerca del citato posacenere. Ma sia in centro che in periferia, invece, ti capita spesso e sempre con maggior frequenza, di trovare sì il portarifiuti stradale,ma senza posacenere semplicemente perché rotto. Manca proprio il lato del posacenere. Staccato e portato via. A volte ciò è dovuto a semplice vandalismo. Altre volte invece a normale usura. Il problema è che gettare i mozziconi per terra, comporta,giustamente, una multa ed anche bella salata

Omosessualità ed il diritto d'asilo, una sentenza che farà discutere

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La SENTENZA DELLA CORTE europea (Quarta Sezione) del 7 novembre 2013 farà certamente discutere. Come è noto la Convenzione relativa allo status dei rifugiati, firmata a Ginevra il 28 luglio 1951 [Recueil des traités des Nations Unies, vol. 189, pag.150, n.2545 (1954)], è entrata in vigore il 22 aprile 1954. Essa è stata completata dal protocollo relativo allo status dei rifugiati, concluso a New York il 31 gennaio 1967, entrato in vigore il 4 ottobre 1967 (in prosieguo: la «convenzione di Ginevra»). Ai sensi dell’articolo 1, sezione A, paragrafo 2, primo comma, della convenzione di Ginevra, il termine «rifugiato» è applicabile a chiunque «nel giustificato timore di essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque,

L'arcobaleno per i diritti umani, il vero foro del dialogo di Trieste

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Nel noto giorno del vertice italo-russo, da un lato la città vuota e blindata, dall'altro la voglia di lottare per la dignità. Da un lato il foro del dialogo istituzionale, chiuso, assediato da una militarizzazione senza precedenti a Trieste, dall'altro il foro del dialogo libero, umano e con tanta e immensa voglia di non fermarsi, neanche contro le arroganze, le negazioni, i reati, concepiti ad hoc, da un sistema conservatore, tradizionale e blasfemo verso ogni diritto civile. Una società che nega o limita i diritti civili e che lascia spazio unicamente alle questioni economiche è una società debole, disumana. Arcigay e Arcilesbica del Fvg, Certi Diritti, Iris, Uaar e Jotassassina, hanno organizzato, il 26 novembre, in concomitanza con il vertice Italia Russia, una manifestazione per protestare contro le violazioni dei diritti umani nella Federazione russa. “Una grande bandiera arcobaleno di 100 metri quadri sventolerà sulle arie del Lago dei Cigni per protestar

Sensazioni durante la zona rossa

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28 accordi firmati e chi se ne frega, forse. Un forse che sarà dominante.  A Trieste in questi giorni si è parlato solo dei disagi, solo della zona rossa, solo del fatto che Trieste, tipica città del no se pol, questa volta che doveva dire proprio no se pol, invece si è piegata al volere del potere.  Città di confine, porta dell'Est, e tante altre belle dicerie.  L'Italia, oggi,  ha scoperto che Trieste è italiana, ma solo come teatro, ed il prezzo lo abbiamo visto tutti e tutte. Percorri le rive e ti sembra di attraversare una strada surreale. Schiaffi di bora accompagnano bottiglie di plastica verso il golfo, transenne abbattute,  e persone ferme ad attendere dal lato sbagliato la carovana della Russia, perché quella del Governo italiano non interessava a nessuno. Intanto vi è chi osa violare la zona rossa. Sì, i gabbiani che volano oltre quelle maledette transenne. Gabbiani che sembrano non capire perchè quelle persone sono lì ferme

Trieste scatta la zona rossa

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Sorseggi l'ultimo caffè in uno dei bar del centro e ti conservi lo scontrino come ricordo. Come dimenticare questo evento nefasto? Fumerai una sigaretta ai piedi della fontana dei Quattro continenti ma non saprai dove gettarla, visto che tutti i contenitori dei rifiuti sono stati spostati. Tombini sigillati. Cassette postali sigillate ma con una striscia di ribellione con scritto “Putin Criminale Ambientale”. Un via vai senza sosta di uomini e donne delle forze dell'ordine e dei servizi di sicurezza. Mezzi della polizia, dei carabinieri , vigili del fuoco, dei vigili urbani,  girare senza sosta per le vie del centro. Soffia una leggera bora mentre i bar iniziano a chiudere la loro attività perché cosi ha deciso la burocrazia nel nome della sicurezza.  Intanto i vigili entreranno in tutti i locali del centro, forse per ricordar loro che il momento x si avvicina. Tra chi corre, in fretta e furia in Piazza dell'Unità e chi prende per man