C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Andare al cimitero in tempo di crisi, sospeso il bus navetta per il Sant'Anna



Il 28 novembre il Comune di Trieste ha comunicato che per consentire l’opportuno controllo meccanico del mezzo, il servizio bus-navetta attivo all’interno del cimitero di Sant’Anna sarà momentaneamente sospeso. Il servizio riprenderà il prima possibile e di ciò sarà data tempestiva e puntuale comunicazione.
Ovviamente gli anziani che si recano ad effettuare una visita al cimitero sono i primi a risentire di questa sospensione.
Telequattro si è già occupata dalla questione con un servizio http://t.co/cOFUW0Eyha dove Claudio Visintin un cittadino triestino in prima linea su molte battaglie sociali, ha chiesto perché non si è provveduto a sostituire immediatamente la navetta?
Come dargli torto?

Un comunicato del 1 ottobre 2013 del Comune Trieste evidenziava la ripresa regolare del  funzionamento del “servizio navetta” con orario 8.00 – 13.30 su sei giorni la settimana, da lunedì a sabato. Inoltre si sottolineava che “le persone anziane e tutti coloro che hanno problemi di deambulazione ritrovano così un utile servizio di supporto, che è stato assunto direttamente dal Comune, attraverso proprio personale e con la messa a disposizione di un mezzo da parte di AcegasAps”.

Un servizio che è ripreso regolarmente, dopo un lungo periodo di sospensione, il 1 ottobre, ma che vede il mezzo già fermo per controlli meccanici, insomma in tempo di crisi è un costo anche sostituire un mezzo per la garanzia di un servizio essenziale ed indispensabile per molti cittadini triestini?
Oppure si cerca di risparmiare facendo cassa sui diritti indispensabili dei cittadini?


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