Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

L'Unione Europea ed il gasdotto di Gorizia


L'attenzione è focalizzata sulla destinazione finale del rigassificatore di Zaule, c'è chi dice Monfalcone, chi Portogruaro, ricordando che il 29 maggio 2013 Janez Potočnik a nome della Commissione scriveva che "al momento è in corso l'elaborazione un elenco unionale di progetti di interesse comune nel quadro del regolamento sugli orientamenti per le TEN-E. Si prevede che tale elenco entri in vigore alla fine del 2013 o all'inizio del 2014. Il progetto di Zaule potrebbe esservi incluso. Tuttavia l'effettiva inclusione sarà subordinata, ad esempio, all'esito della ricerca di un nuovo sito per il progetto o di un'altra soluzione al problema ambientale summenzionato, nonché alla relativa comunicazione alla Commissione nei tempi prestabiliti".

Il 14 ottobre 2013 la Commissione europea ha adottato un elenco di 248 importanti progetti di infrastrutture energetiche. Essi possono anche avere accesso al sostegno finanziario per collegare l'Europa (CEF),  e sono stati stanziati 5,85 miliardi €  per le infrastrutture energetiche transeuropee per il periodo 2014-20. E' significativo evidenziare che l'elenco dei progetti di interesse comune sarà aggiornato ogni due anni.
Dunque tutto è ancora possibile.
Ma nella incertezza della destinazione finale del Rigassificatore di Zaule, dalla lettura articolata dei documenti prodotti dall'Unione Europea si evince, al punto 6 della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo del 14 ottobre 2013, che sono previste Interconnessioni del gas nord-sud nell'Europa centro-orientale e sud-orientale ("NSI East Gas"), infrastrutture del gas per i collegamenti regionali tra la regione del Mar Baltico, l'Adriatico e il Mar Egeo, il Mediterraneo orientale e il Mar Nero e al loro interno, nonché per aumentare la diversificazione e la sicurezza dell'approvvigionamento di gas.
Nel dettaglio è previsto , in tema di interconnessioni orientali, la realizzazione di linee verso l' Ungheria e la Slovenia con rigassificatore, interconnessione Italia/Slovenia via Gorizia con gasdotto di 100 km, un gasdotto onshore con una capacità giornaliera complessiva di 30,44 MCM ed è anche da segnalare il potenziamento della rete di oleodotti Trieste/Ingolstadt.
Insomma siamo alle solite. L'Europa decide dall'alto  ed in nome e per conto di alcuni e specifici interessi i suoi progetti e programmi, ed i cittadini verranno chiamati a pronunciarsi solo in un secondo momento, quando tutto è già stato deciso, ed i risvolti ben li conosciamo.







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