Tredici maschi ed una sola femmina, ed esplode il caso.Accade in una classe prima di una scuola primaria romana e la Dirigenza è stata diffidata.
Anche
in questo campo sussiste una grande varietà ed autonomia delle
scuole.
Infatti
il Dirigente scolastico organizza le classi iniziali di ciclo delle
scuole con riferimento al numero complessivo degli iscritti e assegna
ad esse gli alunni secondo le diverse scelte effettuate, sulla base
del piano dell’offerta formativa. Il numero minimo e massimo di
alunni costitutivo delle classi può essere incrementato o ridotto
del 10%, nel rispetto di quanto previsto ai sensi del Decreto del
Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 e dal D.Lgs. n.
297/94.
I
criteri secondo i quali vengono formate le sezioni/classi sono
stabiliti dal Consiglio di Istituto sentito il parere del Collegio
dei Docenti. Si formeranno anche delle commissioni che avranno il
compito di individuare la formazione delle classi e solo per gravi
ed eccezionali motivi, entro i primi quindici giorni dell’anno
scolastico, è possibile effettuare spostamenti di sezione/classe.
Ogni
scuola adotterà i propri criteri, quelli più comuni e diffusi,
guardando alla scuola primaria, sono i seguenti: si terrà conto
delle informazioni fornite dalle insegnanti della scuola
materna e dalle schede, in modo da garantire una composizione
equilibrata tra le diverse classi; - di un opportuno equilibrio tra
maschi e femmine; - di un'equa distribuzione degli alunni provenienti
dalla medesima località (almeno due per classe o per zona); -
equilibrio di alunni con handicap o con gravi problemi cognitivi e/o
relazionali; - della data di nascita; - distribuzione equilibrata
degli alunni che frequentano i gruppi opzionali.
Il
problema, per la questione che ora si commenta, riguarda il giusto
equilibrio tra maschi e femmine. La situazione della scuola romana,
guardando ai canoni tradizionali, risulterebbe essere fortemente
sbilanciata, ma probabilmente vi saranno delle ragioni che avranno
determinato una simile situazione ed andranno analizzate, e comunque
il Consiglio d'Istituto ed il Collegio docenti erano all'oscuro di tutto ciò?
Personalmente
ricordo che quando frequentavo le scuole superiori vivevo una classe
ove su 23 studenti 20 erano solo ragazze. Squilibrio apparentemente
evidente ma nulla è stato eccepito in primis dal personale docente
né dalle famiglie né dai diretti interessati semplicemente perché
nessun squilibrio reale è stato vissuto dai diretti interessati.
Certamente la situazione che emerge nelle scuole superiori non è
paragonabile a quella che emerge nelle scuole di grado inferiore.
L'equilibrio
come concepito nella situazione vigente italiana è nato per porre
fine alle scuole sessiste ma non
penso che il tutto possa ancora una volta essere rimesso alla mera
discrezionalità delle scuole, anche in questa materia è necessaria
un disciplina organica ed una fonte primaria di diritto, che oggi non
esiste, che non venga raggirata dalle solite fonti di terzo
rango,circolari e note, che nella scuola, per una pessima prassi,
hanno scavalcato come validità ed imposizione giuridica, le fonti
primarie del diritto.
E ciò non per una mera questione di "legalità" ma semplicemente per una questione di certezza e di uniformità.
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