Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Scuola, l'equilibrio tra maschi e femmine


Tredici maschi ed una sola femmina, ed esplode il caso.Accade in una classe prima di una scuola primaria romana e la Dirigenza è stata diffidata.
Anche in questo campo sussiste una grande varietà ed autonomia delle scuole.
Infatti il Dirigente scolastico organizza le classi iniziali di ciclo delle scuole con riferimento al numero complessivo degli iscritti e assegna ad esse gli alunni secondo le diverse scelte effettuate, sulla base del piano dell’offerta formativa. Il numero minimo e massimo di alunni costitutivo delle classi può essere incrementato o ridotto del 10%, nel rispetto di quanto previsto ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 e dal D.Lgs. n. 297/94.
I criteri secondo i quali vengono formate le sezioni/classi sono stabiliti dal Consiglio di Istituto sentito il parere del Collegio dei Docenti. Si formeranno anche delle commissioni che avranno il compito di individuare la formazione delle classi e solo per gravi ed eccezionali motivi, entro i primi quindici giorni dell’anno scolastico, è possibile effettuare spostamenti di sezione/classe.
Ogni scuola adotterà i propri criteri, quelli più comuni e diffusi, guardando alla scuola primaria, sono i seguenti: si terrà conto delle informazioni fornite dalle insegnanti della scuola materna e dalle schede, in modo da garantire una composizione equilibrata tra le diverse classi; - di un opportuno equilibrio tra maschi e femmine; - di un'equa distribuzione degli alunni provenienti dalla medesima località (almeno due per classe o per zona); - equilibrio di alunni con handicap o con gravi problemi cognitivi e/o relazionali; - della data di nascita; - distribuzione equilibrata degli alunni che frequentano i gruppi opzionali.
Il problema, per la questione che ora si commenta, riguarda il giusto equilibrio tra maschi e femmine. La situazione della scuola romana, guardando ai canoni tradizionali, risulterebbe essere fortemente sbilanciata, ma probabilmente vi saranno delle ragioni che avranno determinato una simile situazione ed andranno analizzate, e comunque il Consiglio d'Istituto ed il Collegio docenti  erano all'oscuro di tutto ciò?
Personalmente ricordo che quando frequentavo le scuole superiori vivevo una classe ove su 23 studenti 20 erano solo ragazze. Squilibrio apparentemente evidente ma nulla è stato eccepito in primis dal personale docente né dalle famiglie né dai diretti interessati semplicemente perché nessun squilibrio reale è stato vissuto dai diretti interessati. Certamente la situazione che emerge nelle scuole superiori non è paragonabile a quella che emerge nelle scuole di grado inferiore.
L'equilibrio come concepito nella situazione vigente italiana è nato per porre fine alle scuole sessiste ma non penso che il tutto possa ancora una volta essere rimesso alla mera discrezionalità delle scuole, anche in questa materia è necessaria un disciplina organica ed una fonte primaria di diritto, che oggi non esiste, che non venga raggirata dalle solite fonti di terzo rango,circolari e note, che nella scuola, per una pessima prassi, hanno scavalcato come validità ed imposizione giuridica, le fonti primarie del diritto.
E ciò non per una mera questione di "legalità" ma semplicemente per una questione di certezza e di uniformità.


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