La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Hasta siempre, Edvino



Quanto è difficile scrivere delle parole.
Lascerò correre l'emozione ed il dolore in quella poesia
nel tempo ove la poesia ancora, nonostante tutto, è.

Alto e sorridente,
quel tuo sguardo che non aveva né inizio né fine,
perchè un continuo stupore correva nei tuoi occhi.
Il tuo abbraccio.
Amico e compagno di tutti,
eri il vero cultore della pace,
tra sentieri e città,
vestito con i colori dell'amore,
con i panni di quella umanità profonda
che tu hai conosciuto
nella sensibilità oggi sconosciuta
al qualunque essere non più umano.
La Palestina, la pace, Vittorio ed i suoi bambini,
la kefiah e la poesia,
la penna e la cultura.
Non ho conosciuto la tua poesia,
ho ascoltato e vissuto la poesia nel tuo abbraccio
in quella Trieste che ha lottato e continuerà a farlo,
per quel senso di giustizia ed umanità
che rincorre la libertà che tu mai hai smesso di sognare.
Edvino, hai saputo sognare,
come un bambino,
e per questo sei stato un grande uomo.
Hasta siempre, Edvino.


A Edvino Ugolini che ha combattuto fino alla fine per la vita.



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