A Trieste, in via Giovanni
Palatucci 5( ex Ratto della Pileria, ove ratto, dal dialetto "rato" solo a Trieste significa salita ripida e non ratto nel senso di roditore)si trova la Risiera di San Sabba che nel 1965 fu
dichiarata Monumento Nazionale con decreto del Presidente della
Repubblica.
L’uso della denominazione “ratto” è documentata nella toponomastica triestina sin dal 1910 con “Ratto della Pileria...
www.laputa.it/denominazioni-urbanistiche-generiche/ © LAPUsi trova la Risiera di San Sabba che nel 1965 fu
dichiarata Monumento Nazionale con decreto del Presidente della
RepubblicaEbbene, tra la via
Palatucci e la Risiera di San Sabba rischia di emergere una
incompatibilità a dir poco enorme
Ebbene tra la via
Palatucci e la Risiera di San Sabba rischia di emergere una
incompatibilità a dir poco enorme.
Sul Corriere della Sera
un articolo di
Alessandra Farkas pone in discussione la figura di Giovanni
Palatucci, funzionario della polizia italiana, indicato in molte
targhe in via erronea come Questore ma in realtà lui fu vice
commissario aggiunto, e morì il 10 febbraio 1945, nel lager di
Dachau, dove era stato rinchiuso dai nazisti. Dopo l'apertura di
beatificazione e il memoriale della Shoah di Yad Vashem, in Israele,
che lo ha nominato nel 1990 Giusto tra le nazioni per la sua opera a
favore degli ebrei perseguitati, il tutto sembra essere destinato ad
un ribaltamento. La verità, o verità presunta tale, a livello
mediatico, storico e pseudo istituzionale emerge solo ora, nonostante
sono anni che si denunciano delle forzature sulla figura di
Palatucci, una sorta di eroe, probabilmente perché la politica in
passato aveva bisogno di un Palatucci eroe, così come le istituzioni per dimostrare che nel periodo buio non tutti gli addetti alle questure furono collaborazionisti, prima di ogni verità
storica degna di tal nome ma quando gli studi di vari ricercatori e
storici si sono incrociati ed hanno trovato il giusto canale di
ascolto e giusto appoggio politico, quando non si può più celare
la verità, ecco la società essere costretta a ritornare, in
qualche modo, su quella che sembra essere la retta via.
Sarebbero infatti emerse
delle “novità”, certamente tali per la comune opinione
pubblica a dir poco rilevanti che si pongono in linea con quanto già
denunciato in passato da Marco Coslovich il quale in una
intervista
con Alessandro Cassin ricordava, tra le varie cose, che “Se
Palatucci avesse salvato anche un solo ebreo già varrebbe la pena
ricordarlo. Purtroppo nel suo caso il ricordo è stato sommerso
dall’enfasi, l’esagerazione, la retorica e la falsificazione.
Tutto questo rende oggi quasi impenetrabile la sua reale figura
storica”.
Il Corriere della Sera, ma anche
Repubblica,
ricorda che il Museo dell'Olocausto di Washington ha tolto il
materiale su Palatucci da una mostra riguardante i non ebrei che
aiutarono, o al contrario denunciarono, le persone prese di mira dai
nazisti per motivi razziali. Anche Yad Vashem ha deciso di riaprire
la pratica e il Vaticano, secondo quanto riferisce il «New York
Times» intende approfondire la questione. Inoltre la Lega
antidiffamazione, organizzazione che combatte l'antisemitismo, non
premierà più ufficiali di polizia con un riconoscimento intitolato
a Palatucci.
Si
denuncia che
dagli archivi si scopre un Palatucci sì funzionario di pubblica
sicurezza presso la Questura di Fiume dal 1937 al 1944, dove era
addetto all’ufficio stranieri ove si occupò dei censimenti dei
cittadini ebrei ma proprio sotto la sua reggenza
la percentuale di
ebrei deportati da Fiume fu tra le più alte d’Italia, insomma Palatucci era un collaborazionista?
Chi di dovere
conferisca una risposta quanto prima, perché se quanto denunciato
dovesse corrispondere al vero, si dovrà ovviamente intervenire e per
esempio via Giovanni Palatucci, ove si trova la Risiera di San Sabba,
dovrà cambiare certamente nome così come dovrà essere rivista la
cerimonia alla lapide che nelle carceri del Coroneo ricorda la
prigionia di Giovanni Palatucci ricordato come 'giusto tra le
nazioni', 'servo di Dio' e 'medaglia d'oro al merito civile' per aver
salvato la vita a piu' di 5 mila ebrei... Il prossimo passo certamente riguarderà
altre vicende legate alla lunga e controversa ma anche esasperata
storia del confine orientale.
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