L'Unione Europea ha comunicato che le elezioni del
Parlamento europeo del 2014 dovrebbero tenersi dal 22 al 25 maggio,
invece che a giugno. L'anticipo delle elezioni darebbe al nuovo
Parlamento più tempo per prepararsi all'elezione del Presidente
della Commissione europea prevista a luglio 2014.
Come è noto il dibattito interno di questi giorni ha riguardato
la vicenda della “legge” anti-movimenti, che in sostanza obbliga
i partiti, per poter avere i finanziamenti pubblici, a dotarsi di uno
statuto giuridico.
Ciò in realtà in Europa accade da tempo.
Il Regolamento (CE) n.
2004/2003del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 4novembre 2003, relativo allo
statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello stabilisce
regole relative allo statuto e al finanziamento dei partiti politici
a livello europeo.
Un partito politico a livello europeo può presentare ogni anno
una domanda di finanziamento al Parlamento europeo. Il regolamento
considera «alleanza politica» un'associazione di cittadini che
persegue obiettivi politici, costituita e riconosciuta secondo le
regole nazionali di almeno uno Stato membro.
Per poter essere definito «partito politico a livello europeo»,
un partito deve:
avere personalità giuridica nello
Stato membro ove ha la sua sede;
essere rappresentato in almeno un
quarto degli Stati membri da membri del Parlamento europeo (o nei
parlamenti nazionali o regionali o nelle assemblee regionali) ovvero
aver raccolto (parimenti in un quarto dei paesi) almeno il 3% dei
voti espressi in ciascuno di tali Stati membri in occasione delle
ultime elezioni del Parlamento europeo;
rispettare, segnatamente nel
programma e nelle azioni, i principi sui quali l'Unione europea è
fondata; vale a dire: la libertà, la democrazia, il rispetto dei
diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, nonché lo Stato di
diritto;
- aver partecipato alle elezioni del Parlamento europeo o aver
espresso l'intenzione di parteciparvi.
Il Parlamento europeo controlla che i partiti a livello europeo
continuino a rispettare i criteri suindicati. Se uno di questi non
viene più rispettato, il partito perde la qualità di « partito
politico a livello europeo» e pertanto viene escluso dal
finanziamento in base a quanto prevede il presente regolamento.
I partiti politici a livello europeo vengono finanziati attraverso
il bilancio generale dell'Unione europea. Tale bilancio non può
essere utilizzato per il finanziamento di altri partiti politici e
segnatamente per il finanziamento dei partiti politici nazionali.
Questi ultimi restano regolamentati dalle normative nazionali. Il
bilancio di un partito politico, o di una fondazione politica a
livello europeo, deve comprendere almeno 15% di fonti di
finanziamento diverse dal finanziamento tramite il bilancio
comunitario.
Il regolamento prevede alcuni obblighi connessi al finanziamento.
In particolare, il partito o la fondazione che beneficia di un
finanziamento deve:
pubblicare ogni anno le sue
entrate e le sue uscite e redigere una dichiarazione relativa al suo
attivo e al suo passivo;
dichiarare le sue fonti di
finanziamento presentando un elenco indicante i donatori e le
donazioni ricevute superiori a 500 euro;
- rifiutare donazioni anonime, quelle superiori a 12 000 euro
l'anno per donatore, le donazioni provenienti da bilanci di gruppi
politici del Parlamento europeo, le donazioni provenienti da imprese
sulle quali i pubblici poteri possono esercitare un'influenza
dominante in termini di proprietà o di partecipazione finanziaria,
nonché le donazioni di un’autorità pubblica di un paese terzo.
Il bilancio destinato ai partiti politici a livello europeo
ammonta a 10,4 milioni di euro per il 2007. Dieci sono i partiti che
beneficiano di un finanziamento.
Ma il 12 settembre 2012 la Commissione europea ha presentato una
proposta di regolamento relativa allo statuto ed al finanziamento dei
partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, volta
a sostituire il vigente regolamento (CE) n. 2004/2003, introducendo
alcune novità. riconoscere ai partiti politici europei ed alla
fondazioni ad essi collegati una
personalità giuridica
europea, che subentrerebbe alle personalità giuridiche
nazionali eventualmente preesistenti, consentendo di superare gli
ostacoli legati alle diversità degli ordinamenti giuridici nazionali
(
attualmente i
partiti politici europei
e le
fondazioni, benché ricevano fondi dal bilancio
dell’UE, sono
soggetti giuridici nazionali);
prevedere norme minime
sulla democrazia interna dei partiti politici
europei tra le quali, in particolare, l’elezione
democratica degli organi di partito e criteri chiari e
trasparenti per la selezione di candidati e l’elezione dei
titolari di cariche pubbliche;
introdurre forme di
trasparenza e controllo più incisive sulle loro attività
e su quelle delle fondazioni, prevedendo in particolare sanzioni
per le violazioni dei valori dell’UE e delle
disposizioni del regolamento;
- elevare il tetto delle donazioni
individuali ai partiti politici a livello europeo dagli
attuali 12.000 a 25.000 euro su base annuale.
Il 20 dicembre 2012 le Commissioni Riunite (I e XIV) della
Camera dei Deputati esprimevano in sostanza parere positivo con delle osservazioni
mirate ma che non ribaltano l'essenza di questa proposta.
Arriverà per le nuove elezioni del 2014 uno statuto europeo
omogeneo per i partiti che parteciperanno alle elezioni per il
Parlamento europeo?
D'altronde di cosa stupirsi, questo è il capitalismo.
Marco Barone
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