La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

"Crisi": arriveranno le multe notturne?



 pubblicato su bora.la
Questo mio intervento deve indurre alla riflessione sul diritto, sulla consuetudine, sul patto sociale non scritto ma vigente, sul diritto in movimento che si adegua a situazioni di fatto od economiche, piccole cose ma determinanti, nella vita ordinaria di chi vive la città e di come tale patto possa mutare, per ragioni di cassa in tempo di "crisi".

Era il lontano 1865 quando furono introdotte le prime regolamentazioni sulla velocità e il corretto comportamento per i conducenti dei veicoli a trazione animale, poi nel corso del tempo la parte da leone la farà il Testo Unico sulla circolazione stradale, approvato con il d.P.R. nº 393, del 1959 e successivamente da quello che sarà l'attuale codice della strada, introdotto nel 1992, con tutte le modifiche avvenute nel corso del tempo.
A Trieste esiste un problema serio, che comporta  vari disagi e stress ma  anche situazioni di mera inciviltà.
Vi è una presenza spropositata di automobili e motorini, pochi parcheggi, che vengono costruiti in ogni buco e spazio possibile della città.
I motivi sono riconducibili a varie ragioni, pianificazione errata a livello urbanistico della città, pensata, per come strutturata oggi, più che per favorire la mobilità pubblica e pedonale o ciclabile, per sostenere la mobilità privata e delle automobili.
Vedi per esempio il caso delle Rive triestine.
Avrai zone ove si tollera il parcheggio non corretto per anni e poi quando verrà ultimato il parcheggio privato, ecco partire multe a raffica, questo il caso per esempio di quello che è accaduto nella Piazzetta di Santa Lucia. Coincidenze, già.
Ma l'auto di norma la si utilizza per ogni esigenza, anche minimale, e si pretende di avere il parcheggio sotto casa, o sotto il luogo ove ci si deve recare. Abitudini di  comodità nella vita di città.
Quando sposterai la tua auto per motivi vari ecco che controllerai il tuo orologio ogni dieci minuti perché se non rincaserai entro una certa ora rischierai di effettuare diecimila girotondi per la città, oppure quando deciderai, per stress e pseudo-comodità, di parcheggiare in modo non corretto, nelle ore serali, metterai la sveglia all'alba per spostare il tuo mezzo di trasporto per non rischiare quella multa che nelle ore diurne certamente sarà una certezza.
Già, sarà proprio nelle ore notturne che ti capiterà di vedere di tutto e di più ed in particolar modo noterai l'esistenza di una sorta di tregua sociale, ma ai danni di chi si sposterà a piedi, certo nella notte,si dirà, Trieste vive una sorta di coprifuoco.
Marciapiedi trasformati in parcheggi, cosa che a dire il vero accade a volte anche nelle ore diurne, strade chiuse dalle auto, piazze trasformate in parcheggi, doppia fila.
auto su marciapiede
auto su marciapiede

Una sospensione del codice della strada che non è detto sia destinata a perdurare.
Per esempio a Parma , per ragioni di cassa, sono state elevate decine e decine di  multe  in poco più di un’ora intorno  alle 23  del 25 gennaio 2013 da parte dei vigili urbani in quelle strade  caratterizzate da una sosta selvaggia, con automobili lasciate un po’ ovunque: in doppia e tripla fila, sull’isola spartitraffico e sul marciapiede.
doppia fila a Roiano maggio 2013

A Trieste intanto i parcheggi continuano ad essere un business per questa città, palazzi trasformati in parcheggi, ex botteghe trasformate in parcheggi, che troveranno affermazione anche a pochi passi dal teatro romano, zona che dovrebbe essere immune da ogni intervento urbanistico, ma così non è.
Il problema è destinato ad ingigantirsi con la crisi esistente. Autobus tagliati, treni non sufficienti, e piste ciclabili quasi inesistenti, certamente non aiutano una mobilità diversa. E' anche vero che da un lato si utilizzerà di meno l'auto, sia per il costo della benzina, che per il costo di mantenimento della stessa, molti probabilmente avranno anche consegnato la targa e demolito il proprio mezzo di trasporto per la crisi, altri lo faranno a breve, ma ad oggi, almeno per quello che si nota quotidianamente in giro, si parlerà di casi irrisori che certamente non sono paragonabili alla crisi energetica del 1973 ed al relativo boom delle biciclette, poiché parcheggiare a Trieste è davvero ardua impresa, impresa che comporterà anche qualche piccolo incidente, qualche "botta", qualche vai a quel paese...
Il dilemma è, arriveranno anche a Trieste, per ragioni di cassa, le multe in ore notturne?

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