C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Un primo maggio a colpi di cappelletti



Il 28 aprile, ad Opicina (Ts),  il “Coro delle Mondine di Novi” ( nella foto), ha offerto una emozione di vita a dir poco senza parole. Emozione, sentimento e passione, profumo di rivolta e di libertà.
Già, libertà.
Cosa sei tu libertà?
Una delle Mondine ad un certo punto dirà che come da tradizione festeggeranno il primo maggio in campagna con i cappelletti antifascisti.
Durante il fascismo nelle campagne emiliane il regime con le sue squadre del terrore controllava tutte le case per assicurarsi che il primo maggio nessuno festeggiasse nulla.
Ma gli antifascisti non demordevano. Si preparavano i cappelletti .
Ed allora i fascisti, ben conoscendo le abitudini della gente del luogo, durante l'ora di pranzo, dopo essere con violenza entrati nelle case ,afferravano il lembo della tovaglia, e buttavano i cappelletti a terra, e poi bastonavano e picchiavano ed umiliavano intere persone per tal motivo.
Anche cucinare i cappelletti era vietato.
E non potrai che urlare evviva i cappelletti antifascisti ed il 1 Maggio.
L'antifascismo è libertà, ed un primo maggio senza antifascismo non è e non sarà mai vero primo maggio.
E chiuderai gli occhi per qualche minuto, avvolto nel silenzio della campagna, vai alla ricerca del profumo dei cappelletti emiliani, sudati e conquistati, e poi sentirai quel suono secco e lugubre invadere la porta della tua casa.
Siam fascisti aprite. Un calcio e la porta vien sfondata. I bambini fuggire, i genitori con le mani ancora sporche di farina ed avvolti dal profumo del brodo di cappone difenderanno i cappelletti con il proprio corpo, con la propria idea. Picchiate, picchiate, picchiate, ma non ci piegherete.
Apri gli occhi ed eccoti qui. Frenesia quotidiana, cappelletti confezionati, tutto pronto e servito.
Guai a noi dimenticare ciò che è stato.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot