Uno degli effetti collaterali, ma
prevedibili, della guerra in itinere all'interno del capitalismo e la conseguente crisi sociale ed economica oggi esistente per milioni di persone, è la
voglia di autonomia o di indipendenza da quello Stato che, in tale
momento storico, può diventare l'alibi ideale per raggiungere i
propri scopi politici.
Identità, senso di appartenenza,
nazionalismo in forma ridotta che potremmo chiamare territorialismo identitario.
In Friuli Venezia Giulia esistono sia
movimenti che guardano all'autonomismo che movimenti che guardano
all'indipendentismo.
L'autonomismo, che è un fattore
politico e sociale correlato alla rivendicazione da parte degli
abitanti di una data località, ad ottenere maggiore potere
decisionale rispetto alla sovranità statale, cui comunque rimane
sottoposto il territorio, è particolarmente presente nel Friuli.
Per esempio vi sarà il "MOVIMENTO
AUTONOMISTA FRIULANO" che ispira la sua azione ai valori
liberali e cristiani che alimentano, a detta loro, la cultura
europea. Vogliono l’autonomia e lo sviluppo del Friuli dal punto
di vista istituzionale, amministrativo, culturale, economico e
sociale, ricollegandolo, sempre a detta loro, alla grande esperienza
statuale del Patriarcato d’Aquileia. Riconoscono pertanto il
Friuli, inteso quale comunità e territorio compresi tra il Livenza e
il Carso, come entità autonoma, nel rispetto dell'ordinamento
giuridico e istituzionale della Repubblica italiana e dell’Unione
Europea, e considerano l’identità friulana, in tutte le sue
espressioni a partire dalla lingua, come valore fondante della
comunità .
Poi vi sarà anche il Movimento
Friuli che lotta per una maggiore autonomia locale ed in
particolar modo per l'istituzione della Regione del Friuli.
In questa categoria inserisco anche il
Comitato per l'Autonomia ed il Rilancio del Friuli
che opera per l'autogoverno, l'unità e il
rilancio culturale, sociale, economico e politico del Friuli nel
rispetto dei suoi valori plurilinguistici, ambientali e paesaggistici
e della sua coesione territoriale e per la piena valorizzazione del
sistema delle autonomie locali nel quadro del sostanziale
trasferimento di competenze e funzioni amministrative, con i
necessari mezzi finanziari, dalla Regione ai Comuni e alle Province,
singoli e/o associati. Il Comitato opera altresì affinché il
Friuli, che ha una precisa e robusta identità con profonde radici
nella tradizione cristiana aquileiese e nello Stato Patriarcale,
sempre a detta loro, collabori con i sistemi delle aree territoriali
contermini e rafforzi al suo interno la convivenza fra tutti i gruppi
etnici e linguistici.
Una seconda categoria è rappresentata
da quelle realtà sociali e di movimento che guardano invece
all''indipendentismo che è quel fenomeno politico e sociale
caratterizzato dal rivendicare la totale indipendenza di un
territorio dalla Sovranità di uno Stato, in questo caso quello
italiano.
I principali presenti in regione sono
il Front Furlan il quale parla di indipendenza e continuerà
a farlo in modo pragmatico con le sue iniziative politiche ed il
Movimento per il Territorio Libero di Trieste rivendicando le
specificità politiche, legislative, economiche e fiscali determinate
dal Trattato di Pace e scrivendo nella dichiarazione di esistenza
quanto ora segue:“Noi, il popolo, chiediamo pertanto la
piena e completa finalizzazione del Territorio Libero di Trieste.”
E' interessante notare anche il comportamento in sede di elezioni regionali di alcune di queste forze politiche e sociali, per esempio il MAF avrà una significativa
rappresentanza di autonomisti iscritti o vicini a quella associazione nella lista "AUTONOMIA
RESPONSABILE, mentre il Movimento per il TLT farà la campagna per il non voto attivo.
La crisi reale favorisce queste realtà
politiche e sociali, crescono giorno dopo giorno e rimanere
indifferenti a ciò vuol semplicemente significare manifestare grande
miopia che offuscherà ogni processo di consapevolezza e
l'inconsapevolezza condurrà alla violenza.
Non credo che i processi di
indipendenza, quelli di autonomia a parer mio sono diversi, si
possano conseguire solo con le carte bollate. Le carte bollate sono
certamente determinanti per il convincimento od auto-convincimento,
ma il diritto è sempre in evoluzione oppure in involuzione, in ogni
caso non è e non sarà mai stabile e statico e tali processi saranno concreti solo con atti rivoluzionari e come
la storia ha insegnato le rivoluzioni non si fanno mica con le margherite.
Questi processi sociali devono essere
studiati, osservati, rispettati e compresi, chiudersi
nell'indifferenza sarà un male, un male sia per la democrazia
perennemente imperfetta, che per quella umanità che corre sempre
verso una maggiore frammentazione e divisione.
Quale comunità oggi?
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