Inaugurata da alcuni
giorni, la passerella dai mille nomi, quello ufficiale ancora dovrà
essere confermato e probabilmente avrà la stessa sorte del ponte
della Costituzione di Venezia, ovvero rimosso dalla mente collettiva poichè è conosciuto come il ponte di Calatrava, l'architetto,
scultore ed ingegnere che lo ha progettato, continua a fare
discutere.
Io però ora voglio
soffermarmi su una questione specifica, che mi auguro verrà risolta
quanto prima dal Comune di Trieste. Come è noto quel ponte è
stato realizzato per congiungere in sostanza le vie Cassa di
Risparmio e Trento, in modo da prolungare verso piazza Libertà il
percorso pedonale che parte de piazza Venezia.
Il
Piccolo di Trieste
tramite l'articolo di Pierpaolo Pitich del 30 marzo 2013 ha reso noto che in
“quelle che sono le ore di maggior afflusso della giornata, vale a
dire nel cuore della mattinata e nella fascia centrale del
pomeriggio, sono circa 1500 i pedoni che transitano ogni ora sul
ponte, con picchi che raggiungono quota 2000”.
Ma esiste un problema non
da poco. Praticamente la quasi
totalità di via Trento è sprovvista di passaggi pedonali che
possano in sostanza prolungare effettivamente il percorso pedonale
sino a piazza Libertà, e ciò non è cosa da poco conto, rilevato
che se quella è l'affluenza che il ponte registra nelle ore di
punta, ciò vuol dire che vi sono mediamente 1500 persone ogni ora
che attraversano via Trento a rischio della loro incolumità nonché
di quella degli automobilisti o conducenti di motorini e mezzi
pubblici ecc.
A quando le strisce
pedonali su via Trento? Visto che son trascorsi diversi giorni dalla
inaugurazione della passerella?
Una via Trento che è
caratterizzata da vari lavori di manutenzione, certo, ma ciò non
giustifica l'assenza,anche provvisoria, dei passaggi pedonali, poiché
tale assenza annulla in sostanza l'effetto di quel beneficio e di
quella utilità che la passerella dovrebbe avere.
E' altresì singolare
notare che da qualche settimana nella parte iniziale di via Trento,
per chi giunge da piazza Libertà, si registra una moria di attività
commerciali gestite da cittadini cinesi.
Sarà anche questo
effetto della crisi o vi è altro?
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