Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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Quale scuola 2.0?
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L'OCSE
ha reso noto nel giudizio (Review
of the Italian Strategy for Digital Schools)
sul Piano Nazionale Scuola Digitale italiana, che
secondo i dati
dell’Osservatorio Tecnologico del Miur, aggiornati al 31 agosto
2012 ed elaborati su una rilevazione che ha riguardato l’85% delle
scuole di ogniordine e grado, i computer presenti nelle scuole sono:
169.130 nella primaria (1 PC ogni 15 studenti); 150.385 nella
secondaria di I grado (1 PC per ogni 11 studenti); 334.079 nella
secondaria di II grado (1 PC per ogni 8 studenti). I dispositivi
portatili (PC/tablet) in uso individuale agli studenti sono 13.650.
Le LIM attualmente installate sono 69.813, per una copertura del
21,6% delle aule scolastiche.
Le
aule connesse in rete sono circa il 54%, mentre l’82% circa delle
scuole possiede una connessione internet. Inoltre, sono attive 416
Cl@ssi 2.0 e 14 Scuole 2.0. Per sviluppare il piano, una volta
ultimata la rilevazione, il Ministero ha stipulato il 18 settembre
2012 una serie di accordi operativi con le Regioni, sulla base dei
quali sono stati pubblicati avvisi pubblici che avranno termine il
prossimo 11 marzo. Grazie a questa iniziativa, a partire dal prossimo
anno scolastico, saranno installate nelle scuole altre 4.200 lavagne
interattive multimediali (LIM), attivate altre 2.600 Cl@ssi 2.0, 16
Scuole 2.0 e istituiti Centri Scolastici Digitali in 6 regioni.
Complessivamente,
dunque, lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale consentirà
di avere nelle scuole 74.013 LIM, passando dal 21,6% al 23% delle
aule coperte da questo nuovo strumento didattico. Allo stesso modo il
totale delle Cl@ssi 2.0 salirà a 3mila e quello delle Scuole 2.0 a
30.
Il
sistema open source è poco diffuso e poco incentivato, eppure
sarebbe certamente economico e probabilmente eticamente più consono
alla scuola pubblica statale italiana.
Ma
la realtà è altra storia.
E'
interessante notare cosa si suggerisce in alcune realtà agli
studenti in tema di acquisto di strumenti tecnologici.
Alla
voce Netbook si sottolinea che il Sistema operativo Windows 7
è a nostro avviso consigliabile in quanto: L’installazione linux
ha un senso solo se sono presenti nell’Istituto diverse persone che
conoscono i sistemi operativi opensource . Installare in un secondo
momento la licenza Microsoft ha un costo molto elevato (più di 100
euro) .
Alla
voce Notebook Si consiglia il sistema operativo Microsoft 7
professional per poter inserire i notebook nel “dominio”
dell’Istituto; tutto ciò è particolarmente funzionale per poter
gestire le repository di contenuti in modo protetto (qualora il
server non installi software open source).
Alla
voce Tablet
Tablet
con sistema operativo Apple iOS
Il
sistema Apple è da tutti conosciuto per le sue performances ed
esistono un gran numero di applicazioni per agevolare la
realizzazione e fruizione di lezioni interattive. Spesso queste
applicazioni sono tuttavia a pagamento.Per connettere questi
dispositivi ad un videoproiettore si consiglia di usare un
dispositivo che connette ipad con il proiettore (apple TV) .
Tablet
con sistema operativo Android
Il
sistema operativo Android risulta essere molto intuitivo, ma ad oggi
esistono ancora poche applicazioni valide per il mondo scolastico;
Tablet
con sistema operativo Windows
Sono
ancora molto cari e spesso presentano il problema della durata della
batteria.
D'altronde
anche il sistema ITEC
che grazie
al coinvolgimento di 27
partner
di progetto, 14 Ministeri dell’Istruzione e ad un finanziamento
della Commissione Europea di 9.45 milioni di euro, mira a sviluppare
un modello per descrivere come l’uso delle tecnologie per
l’innovazione delle attività di insegnamento e apprendimento possa
andare oltre le sperimentazioni su piccola scala ed essere integrata
nelle scuole di tutta Europa, sembra guardare ai grandi nomi, come
google.
Il
progetto prevede la sperimentazione di una serie di pratiche
innovative in oltre 1.000
classi di 12 paesi - 100 in Italia - e si tratta della più vasta
sperimentazione internazionale mai realizzata
in questo campo. Il cambiamento che si propone ITEC è basato sulla
pratica didattica e sull’idea che processi di riforma efficaci
debbano essere valutati e testati nel reale contesto del cambiamento
stesso
Tre
sono i concetti cardine sui quali si basa il “sistema ITEC”:
Learning
Scenarios, Learning Activities e
Learning Stories.
E'
singolare notare come alla voce Learning Activitysi
specifica che
in questo modo gli studenti possono vedere applicazioni nel mondo
reale degli argomenti del curricolo scolastico. La collaborazione con
gli esperti avviene prevalentemente attraverso strumenti di
comunicazione Web 2.0 come social networks (LinkedIn, Google +,
Facebook), VoIP tools, come Skype o Viber. L’attività serve anche
per sviluppare abilità nel collaborare ad un progetto comune.
Certo,
la società esistente ha creato una enorme dipendenza da facebook,
Google + e così via dicendo, ove spesso si verificano anche casi di
bullismo virtuale/reale. Ma quanto è corretto “addestrare” gli
studenti, già a partire dal primo ciclo di scuola, all'utilizzo di
questi strumenti?
Esistono
anche insegnamenti sperimentali di docenza virtuale/reale.
Questo
è il caso della learning story dove a partire da una di quelle
suggerite,declinandola nella propria disciplina di insegnamento e
adattandola al curricolo, all'età degli studenti coinvolti e alla
propria realtà locale l'insegnante adotterà un nuovo modello di
didattica tecnologica.
Ecco un video che descrive la
sperimentazione in una scuola primaria
Quale
etica nella scuola 2.0?
Una
scuola che sarà strettamente connessa ai grandi colossi come google
o facebook o apple? Perché la scuola pubblica deve incentivare il
2.0 che altro non è che una immensa operazione volta ad indurre
all'utilizzo di piattaforme e tecnologie collegate a realtà
economiche chiare ?
Perché
non educare all'utilizzo delle risorse libere?
Poi
ognuno nella propria vita privata sarà libero di scegliere quale
strumento utilizzare, ma la scuola pubblica statale dovrebbe
conferire il primo esempio e l'esempio oggi conferito corre nella
direzione di microsoft, google, facebook, apple, tutto legittimo ci
mancherebbe, ma eticamente quanto è accettabile tutto ciò?
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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