Annotare
su una scheda, cartacea o informatica, dati e informazioni relativi a
cose o persone è il significato di schedatura.
Questo
è quello che accade e rischia di diventare la norma per migliaia di
studenti frequentanti le scuole italiane.
Le
istituzioni scolastiche trasmettono i dati che riguardano la
situazione della comunità studentesca utilizzando le funzionalità
del sistema informativo del MIUR (SIDI), a questo scopo è stata
implementata un’Area dedicata alle scuole (SIDI SCUOLA - Fascicolo
dello Studente) per favorire il trasferimento dei dati sotto il pieno
controllo delle stesse. In questo contesto ogni scuola ha
praticamente un proprio server virtuale completamente dedicato dove
archiviare i propri dati.
Ma
a cosa servono questi dati?
Il
progetto Vales, in corso in 300 scuole italiane, che nei suoi
principi fondamentali è stato accolto in quello che dovrebbe essere
il Servizio Nazionale di Valutazione delle scuole, tra le varie cose
include la fase del progetto di autovalutazione da cui nascerà un
rapporto.
I
principali riferimenti
per l’elaborazione del RA sono:
Scuola
in chiaro , Dati prove Invalsi Questionario scuola .Dati e
informazioni strutturate disponibili nella scuola fra cui quelle
ricavate tramite strumenti di autovalutazione. Tra le varie voci si
segnala quella degli esiti. Per l’analisi
e la valutazione degli
esiti è fondamentale riferirsi agli indicatori strategici messi a
disposizione da Invalsi e Scuola in Chiaro.
Si
evidenziano due domande che servono per la formulazione del citato
rapporto: Qual è la
riuscita degli studenti nel proseguimento degli studi? Qual
è la riuscita degli studenti fuori dalla scuola, nel mondo del
lavoro e nei successivi percorsi di studio?
Dunque
gli indici fondamentali sono: Prosecuzione
degli studi (diplomati che si sono immatricolati all’università); Successo negli studi
(crediti conseguiti dai diplomati nel I e II anno di università .
Lo
studente in sostanza verrà inseguito durante tutta la sua carriera
post-scolastica e tali dati serviranno per il processo di
autovalutazione e per valutare la scuola di provenienza. Recentemente
ho avuto modo di confrontarmi con più persone che hanno lamentano
comprensibili difficoltà nel proseguire gli studi universitari, per
ragioni economiche, per l'elevato costo delle tasse universitarie,
perché devono lavorare per sopravvivere e non riescono ad essere in
regola con gli studi.
Le
scuole terranno conto di tutto ciò? Dove inizia il diritto alla
riservatezza della persona? E dove questo deve finire? Quale è il
limite dell'utilizzo dei dati personali che necessariamente
condizioneranno l'esistenza dell'individuo ed il funzionamento della comunità
scolastica?
Commenti
Posta un commento