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Il progetto cleanIT, costato circa 400
mila euro, nel 2011 è stato avviato dall’Olanda, è rivolto a
definire un piano di collaborazione pubblico-
privato in cui tutti i
Paesi siano coinvolti a individuare le migliori pratiche da
attuare
per contrastare l’uso di internet a fini terroristici.
Fino ad oggi avevano aderito dieci
stati membri dell’Ue (oltre al paese promotore, Germania, Gran
Bretagna, Belgio, Spagna, Ungheria, Romania, Austria, Danimarca e
Grecia).
Il 29 gennaio è stato il turno dell'Italia.
Il Progetto CleanIT è un sistema di
scambio delle informazioni sugli attacchi di hacker e condivisione
dei metodi di difesa dal cyber-crime, con l’obiettivo specifico di
trovare le migliori risposte all'uso del web da parte delle
organizzazioni terroristiche che, grazie alla rete, trovano
finanziamenti, fanno propaganda e proselitismo.
Cosa si intende per terrorismo?
Nel documento di
Cleanit si legge che l'Unione
europea (UE) ha definito i reati di terrorismo come 'atti
intenzionali che, per la loro natura o contesto, possono arrecare
grave danno a un paese o un'organizzazione internazionale, quando
commessi al fine di: intimidire gravemente la popolazione, o
costringere indebitamente i poteri di Governo o un'organizzazione
internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto,
oppure atti volti a destabilizzare gravemente o distruggere le
strutture fondamentali politiche, costituzionali, economiche o
strutture sociali di un paese o di un'organizzazione internazionale. Principio che richiama in sostanza quanto definito dall''UE
il 13 giugno 2002.
L'UE ha inoltre
identificato i seguenti reati come connessi ad attività
terroristiche: "provocazione pubblica o istigazione a
commettere un reato di terrorismo, il reclutamento a fini
terroristici, e addestramento a fini terroristici 'che possono anche
essere commessi nell'ambiente online (decisione quadro 2008/919/GAI
del 28 novembre 2008,che modifica la decisione quadro del 2002)
Censura, controlli, blocchi dei server, pulsante delle segnalazioni, polizia online,
perquisizioni reali e virtuali saranno la norma in Italia ed in
quell'Unione Europea che da un lato norma principi di grande fattura,
come la convenzione europea sui diritti della persona, ma dall'altro
ti perseguita quando osi l'oltre.
La definizione di terrorismo è troppo
generica, ampia, vi può rientrare di tutto e di più, anche chi
istiga con la violenza della scrittura alla ribellione per
l'abbattimento del capitalismo, ed io sono uno di questi istigatori.
Dunque, sarei un terrorista?
Ed infine con quale mandato il ministro
dell'Interno Cancellieri ha aderito a tale accordo? Non era il caso,
vista la consistenza e la gravità della norma, di avviare una
consultazione parlamentare? Essendo in presenza di un Governo
dimissionario, quale quello italiano, la sua attività deve essere
circoscritta all'esecuzione delle leggi vigenti, deve astenersi da
tutti quegli atti discrezionali e politici che, in quanto tali,
possono e devono essere rinviati alla gestione del successivo
governo.
Può intendersi come atto di ordinaria
amministrazione l'adesione a quel devastante ed impattante progetto
ammazza libertà della rete?
D'altronde abbiam ben compreso che
il confine tra il non si può e si può è superato dall'abuso di
potere esistente, perché tutto è possibile poiché reale, come
l'autoritarismo vigente.
Dunque è inutile dire si può o no
si può, perché lo Stato può.
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