Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il sentiero Rilke rischia la chiusura? Perché non candidarlo come sito UNESCO?




Correva l'anno 1994 e già emergevano le prime voci di chiusura del noto sentiero Rilke. I motivi che allora minacciavano questa possibilità erano, apparentemente, correlati alla questione della scarsa manutenzione e pulizia dei circa trenta ettari tra sentieri e bosco collocato nel comune di Duino Aurisina, alle porte di Trieste. Un sentiero dal fascino indefinito, a volte maledetto per i suicidi a volte malinconico a volte ricco di vita ed emozione.
Nell'introduzione della “R I L K E A N A” (1909-1959 -ARCHIVIO DELLA TORRE E TASSO ARCHIVIO MODERNO ) si legge che “Marie Hohenlohe Thurn und Taxis nacque dal matrimonio tra la contessa Teresa della Torre e il principe Egon Hohenlohe; suo figlio Alessandro fu il primo a portare il titolo di principe della Torre e Tasso duca di Castel Duino. La principessa conobbe in noto poeta Rilke a Parigi nel 1909, lo ospitò poi più volte nelle dimore di famiglia a Duino, a Lautschin (Lou†en, in Boemia) ed a Venezia, intraprese con lui diversi viaggi e mantenne soprattutto un fitto rapporto epistolare, che fu interrotto solo dalla morte del poeta. La loro amicizia fu animata dai comuni interessi letterari e artistici, dalle comuni frequentazioni ed esperienze. Rilke soggiornò al castello di Duino nell’aprile 1910, durante l’inverno 1911-1912, quando vi compose le prime delle Elegie duinesi, tra settembre e ottobre 1912 e, da ultimo, nell’aprile del 1914.”
Quel sentiero è stato “offerto” alla collettività tramite una convenzione che scadrà il 14 aprile 2013.Il prezzo, simbolico, dichiarato, per l'affitto dell'area è pari a circa 52 centesimi all'anno. Ma i tempi cambiano, le esigenze anche. Ed ora la famiglia Torre e Tasso alza, per l'ennesima volta, nuovamente la voce rilevando in sostanza che o quell'area verrà affittata ad un prezzo adeguato, o comprata, oppure chiuderà. Ma a parer mio esiste una possibilità, che forse non è stata valutata, che potrebbe salvare quel sentiero ed evitare la sua chiusura. Attualmente l'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (47) inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità. La procedura per candidare un sito è semplice. Deve essere promossa e trasmessa alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO da chiunque ne abbia interesse (istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche, associazioni e altri soggetti), esistono vari criteri di valutazione, tra questi segnalo l'essere direttamente o materialmente associato ad avvenimenti o tradizioni viventi, idee credenze o opere artistiche e letterarie con una significanza universale eccezionale (criterio da applicare solo in circostanze eccezionali o in concomitanza con altri criteri) . Penso che il sentiero di Rilke, per la sua storia, potrebbe rientrare in questa casistica. 
Ed allora visto che sembra che la cifra richiesta è di 400mila euro per comprare il sentiero di Rilke, rilevato che la passerella di Trieste è costata 750 mila euro,  le istituzioni si devono attivare per rilevarlo, poichè la famiglia Torre Tasso lo vuole vendere, e poi avviare la procedura per inserirlo come sito Unesco ed ottenere i relativi finanziamenti per mantenerlo in vita. Quel sentiero è un bene comune.
Infatti,  l’iscrizione di un sito nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO comporta non soltanto il riconoscimento del suo valore universale ma, in particolar modo, una forte assunzione di responsabilità nel proteggerlo. In Italia, il Ministero dei Beni Culturali a partire già da alcuni anni si è attivato in maniera determinata nella direzione di ottenere i piani di gestione, cosa che deve essere fatta per ottemperare la tutela del sito UNESCO, di tutti i siti italiani iscritti alla lista del patrimonio mondiale, mediante l’elaborazione di apposite Linee guida (MiBAC 2004).
Rilke scriveva:
E noi, che pensiamo alla elevata felicità,
sentiremmo la commozione,
che quasi ci sconcerta,
quando una cosa felice cade.

Spero che il sentiero, cosa felice, non sia destinata a cadere.


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