Il Decreto
Ministeriale del 18 dicembre 1975 che determina lo status
dell'attuale edilizia scolastica è destinato ad essere superato.
E' cambiata la società, le norme concepite per un tempo
oggi non più vigente non possono che perire. Ma sarà un passaggio
di consegne graduale ed in Italia i primi segnali già ci sono.
Questo è il caso di una scuola di Roma, la Romanina, ove si
segnalano sedici aule collocate lungo un unico asse dove sono
distribuiti tutti gli spazi comuni, una mensa flessibile, con pareti
mobili per diventare uno spazio multiuso, le scale possono diventare
vere e proprie gradinate per rappresentazioni teatrali ma anche
lezioni collettive.
( interno Romanina)
Il ruolo
dell'architettura è fondamentale e sarà nettamente condizionata
dalla pedagogia moderna o sarà la pedagogia moderna ad essere
condizionata dall'architettura?
Oppure
semplicemente si realizzerà una simbiosi.
In quale
direzione sembra correre la pedagogia? Flessibilità, competenze,
individualizzazione, collaborazione e autoresponsabilizzazione dello
studente.
Scompariranno
gli zaini, i muri divisori tra le classi, i quaderni, i libri,le
penne, mentre i tablet e computer, registro elettronico, classe
virtuale, tutorial on line, video e audio didattici, saranno la
normalità, un giorno, anche in Italia.
Sì perché
il modello di scuola che si vuole emulare, e che è stato studiato
anche dall'Indire, è quello del Nord Europa, quello danese e
svedese.
Il caso esemplare è rappresentato dalla scuola di
Hellerup, nata dal progetto The School of the Future”
(SKUB), un programma che ha portato,appunto, alla
costruzione dell’Hellerup School nel 2002, una
scuola a pianta quasi totalmente aperta dove gli spazi sono
flessibili e una grande scala attraversa in verticale i piani della
scuola, dove le scale possono diventare gradinate, come accaduto alla Romanina, dove lo spazio è flessibile e pronto ad
essere organizzato e riorganizzato in base alle necessità emergenti.
Ogni studente avrà un proprio piano di studi personale, avranno
anche un portfolio che raccoglie i lavori svolti nel
corso del tempo, la mattina il docente si riunisce con il suo gruppo
di alunni in quella che è definita la “home-base”, una sorta di
esagono, per qualche minuto, dopo aver concordato le attività da
svolgere nelle ore successive, gli studenti saranno liberi di
studiare e di svolgere i compiti dove meglio credono, ma sempre all'interno della scuola "aperta".
Gli altri modelli proposti sono quelli già in corso
dagli anni '60 in Olanda, come le classi a forma di L, oppure
piccoli gruppi di aule che ruotano intorno ad uno spazio comune, ciò
per favorire l'interazione immediata tra le varie classi.
Insomma la scuola è in movimento, l'architettura
avrà un ruolo centrale e di grande responsabilità sociale, saranno
i luoghi a formare l'individuo? Saranno gli spazi a plasmare la società?
Quale socializzazione reale nella scuola? Quale
comunità?
E con l'inevitabile invasione della tecnologia
l'individuo saprà ancora impugnare una penna e scrivere a mano?
note: foto di apertura Hellerup school
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