La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il giorno del Ricordo e la nota del MIUR


-->


Il 10 febbraio è il giorno del ricordo, come previsto dalla LEGGE 30 marzo 2004, n.92 , la quale all'articolo 1 afferma che la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piu' complessa vicenda del confine orientale.
Il comma 2 invece rileva in particolar modo che nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado.
Come si evince dal testo di questa legge si dedica grande attenzione in via prevalente alla questione delle foibe e successivamente alla vicenda degli esuli.
E' giusto condannare le violenze contro ogni libertà di ogni persona, ma il giorno del ricordo è spesso “usato” per fini strumentali politici e nostalgici, affidando la memoria storica, che verrà tramandata alle nuove generazioni, ad una verità parziale, che dunque non è verità. Perché fino a quando non si parlerà compiutamente degli orrori commessi dal fascismo in Jugoslavia , fino a quando lo Stato Italiano non ricorderà e riconoscerà a dovere le fucilazioni di massa e distruzione di villaggi in Slovenia e Croazia avvenute sulla base di semplici sospetti di collusione con la Resistenza, fino a quando luoghi come il campo di concentramento di Visco (Ud), continueranno a rimanere nell'oblio, quale verità nel giorno del ricordo?
In questa società non si nasce liberi, lo si può però diventare. E per essere liberi si deve conoscere la verità.
Per condurre l'umanità verso la realizzazione della reale verità, si dovrà rifiutare ogni strumentalizzazione, ogni velo di ipocrisia, ogni parzialità per conquistare l' essenza dell'oggi utopica libertà. E' curioso notare come la  nota del MIUR n° 664 del 30 gennaio 2013, firmata dal Ministro Profumo, che invita le scuole ad intraprendere iniziative su tale giorno, sia integralmente, se non in via assoluta, incentrata sulla questione dell’esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati come avvenuta nel secondo dopoguerra, dimenticandosi in sostanza di "tutte le vittime" delle foibe.


Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot