Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,
Patriarcato, maschilismo, sono parole che mancano al tuo bel discorso...
RispondiEliminaUn solo appunto: il sessismo della lingua.
La differenza è bella. Se non c'è differenza c'è omologazione e pensiero unico...
è una tematica quella del maschilismo e patriarcato che ho sempre affrontato idem per il sessismo, la troverai in molti miei scritti, ma questo discorso...è una risposta alla campagna ufficiale del governo sull'omofobia di cui non condivido molte cose cmq grazie per l'appunto prezioso.
Eliminaun cordiale saluto
m.b