Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Lasciate i bambini fuori dalla campagna elettorale



Si è passati in poco tempo dall'era dei figli a quella dei nipoti.
Cosa inevitabile per molti candidati vista l'elevata età.
Grasso per esempio dice che dopo aver trascorso qualche giorno con i suoi nipoti ha capito che è per loro che deve salire, scendere, o fare un passo di lato in politica.
Monti in vacanza a Venezia, ultra fotografato con i nipoti e addirittura all'uscita del Museo Correr si ferma per stringere la mano ad un bambino che ha chiesto di poterlo conoscere.
Ovviamente il tutto sotto gli occhi attenti dei soliti media.
La questione è delicata.
Tutti sono ben consapevoli di come funzionano in via distorta le cose, i media.
La vita privata viene sacrificata nel nome di una causa più grande, il potere.
Esporre, consapevolmente, proprio perché si è ben consapevoli di come le cose funzionano, i bambini nella campagna elettorale, in modo tale da conferire l'immagine di una persona buona, attenta, propensa ai valori famigliari e cari alla Chiesa, è una meschinità oscena.
Essere fotografati con i nipoti è notizia
Ma nello stesso tempo si realizza una violenza pari a quella manifestata dal boscaiolo medioevale nell'atto di condannare a morte l'albero da lui scelto per alimentare il camino della propria dimora.
Una violenza consapevole.
Arrivano dei momenti dove si devono realizzare delle scelte.
La partecipazione attiva alla campagna elettorale coinvolge l'intera sfera famigliare, l'intera vita privata, questo è un problema da cui nessuno è rimasto immune, neanche Obama che anzi ha più volte, come fatto anche dal suo avversario, “utilizzato” la sua famiglia per scopi elettorali.
Ma chi lo ha detto che dobbiamo emulare sempre il peggio? Nessun atto puritano solo un senso di rispetto per i bambini.
Lasciate i bambini fuori dalla campagna elettorale
D'altronde non è una foto fatta con i nipoti, o parlare dei nipoti, o determinare la propria salita o discesa nel campo ambiguo della politica elettorale grazie all'ausilio dei nipoti, figli o parenti, che può mutare l'uomo elettorale nell'uomo umano.



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