Sì, è finita o meglio forse non è
mai iniziata quell'unità sindacale tanto invocata dai lavoratori
della scuola.
Esistono differenze di metodo, esistono
differenze di sostanza, esistono differenze di interessi da tutelare,
esiste un diverso modello di scuola da difendere, insomma sindacato
che vai modello di scuola da difendere che troverai.
La scuola in movimento ha fatto tremare
i partiti politici, poiché quello della scuola, con tutto il suo
indotto, è un bacino elettorale incredibilmente importante per la
politica e praticamente sono state ottenute vari risultati, che non
definirò conquiste, importanti. Risultati attinenti a delle
problematiche che comunque, sia ben chiaro, non sono archiviate
definitivamente ma solo rinviate nel tempo, giusto dopo il tempo
delle consultazioni politiche.
Penso alla storia delle 24 ore, al PDL
Aprea/Ghizzoni che sembra essere destinato ad un rinvio alla prossima
legislatura, alla partita a scacchi degli scatti.
Ma il problema è che tutte quelle
somme di danaro che sono state contabilizzate nella voce Scuola, e
che prevedevano violazioni di diritti pieni e garantiti,
continueranno ad essere sottratte sempre dalla voce di bilancio della
Scuola.
Si colpirà probabilmente il Mof ed il Fis, che in
sostanza renderà inutile ogni contrattazione futura nella scuola, ma
specialmente si impoverisce, ancora una volta, la scuola che necessita di forti
investimenti, eppure le risorse ci sarebbero. Per esempio facendo
pagare l'Imu alla Chiesa, azzerando le risorse per il settore
bellico, azzerando i finanziamenti alle scuole private, eliminando
Enti inutili e costosi come l'Invalsi.
Invece no, si taglia ancora nella scuola ma
colpendo altri capitoli di spesa dell'istruzione.
Dunque i problemi non sono risolti ma
solo rinviati.
Non è risolto per esempio il nodo
degli oltre 4000 docenti “inidonei” che rischiano ancora oggi la
dequalificazione coatta, non è risolto il nodo delle scuole
insicure, praticamente quasi il 50% di quelle italiane, non è
risolto il nodo della scuola come luogo centrale ove investire
risorse per una società equa e solidale e pensante.
Uno scienziato dell'Università di
Stanford ha proposto una teoria per cui siamo molto più stupidi dei
nostri antenati di 2000 anni fa.
Forse un motivo vi sarà, una scuola
che coltiva il sistema del nozionismo, dei quiz, delle prove a
cronometro, d'altronde cosa altro può partorire se non generazioni
acritiche e forse stupide?
Il 24 novembre rischia di fermarsi la
mobilitazione nella scuola, ma sarà così?
Rimane in piedi, ad oggi, lo sciopero della Cgil e dei Cobas, così come rimangono in piedi le mobilitazioni studentesche con cortei a Roma ma anche in altre città come Trieste.
Ma dopo il 24 novembre?
Fermarsi vorrebbe dire sciogliere le mobilitazioni nelle logiche della politica elettorale.
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