Oramai è diventata una scena tipica
dei luoghi che confinano con il Friuli Venezia Giulia, quella di
vedere nei comuni sloveni, confinanti in particolar modo con Gorizia
e Trieste, file di auto anche per oltre venti minuti, file di persone alle casse
per comprare sigarette ma anche file nei principali super market per
comprare carne. Già perché in Slovenia, Paese in gravi difficoltà
economiche, che ora sull'onda della Grecia prima, Spagna ed Italia
poi, dovrà adottare una spending review, alcuni prodotti,
nonostante gli aumenti praticati anche in tale Stato, rispetto ai
prezzi in costante aumento in Italia, sono sempre più convenienti.
Eppure questa situazione continua da
mesi.
Gli sconti, che verranno mantenuti in
Friuli Venezia Giulia sino ad ottobre 2012 sul prezzo della benzina,
non sono sufficienti. Purtroppo deve essere detto, che non mi
sembra di aver notato, nonostante l'incremento della clientela
italiana in Slovenia, un pari incremento delle forze lavorative
presenti nei distributori di benzina sloveni. Eppure certamente il
profitto per i gestori sarà incrementato in modo a dir poco
consistente, a discapito dei gestori che operano sul territorio
italiano, e sarebbe stato auspicabile almeno vedere un maggior
impiego di personale, nuove assunzioni. Quella che si pensava fosse
una semplice situazione di emergenza, in realtà è diventata mera
ordinarietà. Per quanto tempo la Regione del Friuli Venezia Giulia
potrà continuare ad applicare sconti sul prezzo della benzina?
Certamente non all'infinito.
Stesso discorso per la problematica
tabacco e sigarette.
Le accise italiane hanno letteralmente
fatto decollare verso un cielo sempre più cupo di rincari i prezzi
delle sigarette. I tabaccai che operano nel triestino o nel goriziano
certamente avranno dei problemi su tale questione, problemi
denunciati più volte.
Ma la vita continua, la società ha i
suoi tempi, ogni giorno un problema diverso ed alla fine dei conti,
chi paga realmente il conto sarà da un lato il solito cittadino
dall'altro chi ha deciso di fare impresa in quel settore. La Regione
del Friuli Venezia Giulia, insieme a quelle Regioni che vivono
problematiche simili, dovrebbero pretendere dal governo, misure
concrete volte ad abbattere in modo permanente il costo sia della
benzina, che in modo inspiegabile in Italia continua ancora a salire,
che per altri prodotti di consumo diffuso come le sigarette.
Certo fumare nuoce alla salute, ma fino
a quando lo Stato italiano lucrerà su tale nocività, con le sue
accise, non può non intervenire. Le modalità di intervento
potrebbero essere di varia natura, come una sorta di zona franca
permanente per i residenti, che si vedranno applicati in Friuli
Venezia Giulia prezzi non superiori a quelli applicati nella vicina
Slovenia, per esempio sulla benzina o sulle sigarette.
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