C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Continua la corsa in Slovenia per l'acquisto di sigarette e benzina e carne




Oramai è diventata una scena tipica dei luoghi che confinano con il Friuli Venezia Giulia, quella di vedere nei comuni sloveni, confinanti in particolar modo con Gorizia e Trieste, file di auto anche per oltre venti minuti, file di persone alle casse per comprare sigarette ma anche file nei principali super market per comprare carne. Già perché in Slovenia, Paese in gravi difficoltà economiche, che ora sull'onda della Grecia prima, Spagna ed Italia poi, dovrà adottare una spending review,  alcuni prodotti, nonostante gli aumenti praticati anche in tale Stato, rispetto ai prezzi in costante aumento in Italia, sono sempre più convenienti.
Eppure questa situazione continua da mesi.
Gli sconti, che verranno mantenuti in Friuli Venezia Giulia sino ad ottobre 2012 sul prezzo della benzina, non sono sufficienti. Purtroppo deve essere detto, che non mi sembra di aver notato, nonostante l'incremento della clientela italiana in Slovenia, un pari incremento delle forze lavorative presenti nei distributori di benzina sloveni. Eppure certamente il profitto per i gestori sarà incrementato in modo a dir poco consistente, a discapito dei gestori che operano sul territorio italiano, e sarebbe stato auspicabile almeno vedere un maggior impiego di personale, nuove assunzioni. Quella che si pensava fosse una semplice situazione di emergenza, in realtà è diventata mera ordinarietà. Per quanto tempo la Regione del Friuli Venezia Giulia potrà continuare ad applicare sconti sul prezzo della benzina?
Certamente non all'infinito.
Stesso discorso per la problematica tabacco e sigarette.
Le accise italiane hanno letteralmente fatto decollare verso un cielo sempre più cupo di rincari i prezzi delle sigarette. I tabaccai che operano nel triestino o nel goriziano certamente avranno dei problemi su tale questione, problemi denunciati più volte.
Ma la vita continua, la società ha i suoi tempi, ogni giorno un problema diverso ed alla fine dei conti, chi paga realmente il conto sarà da un lato il solito cittadino dall'altro chi ha deciso di fare impresa in quel settore. La Regione del Friuli Venezia Giulia, insieme a quelle Regioni che vivono problematiche simili, dovrebbero pretendere dal governo, misure concrete volte ad abbattere in modo permanente il costo sia della benzina, che in modo inspiegabile in Italia continua ancora a salire, che per altri prodotti di consumo diffuso come le sigarette.
Certo fumare nuoce alla salute, ma fino a quando lo Stato italiano lucrerà su tale nocività, con le sue accise, non può non intervenire. Le modalità di intervento potrebbero essere di varia natura, come una sorta di zona franca permanente per i residenti, che si vedranno applicati in Friuli Venezia Giulia prezzi non superiori a quelli applicati nella vicina Slovenia, per esempio sulla benzina o sulle sigarette.



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