Accade durante le giornate di piena
estate che l'invisibile diventa visibile, che non ti limiterai solo a
guardare ma proverai anche ad osservare, abbandonerai la frenesia per
quella lentezza che consente al tuo essere umano di diventare
semplicemente più umano.
Ed in tale percorso di ritrovo del
proprio senso biologico ed emotivo di umanità, attraversando le vie
soleggiate di Trieste, bagnate ora violentemente dalle lacrime di
Beatrice, osserverai una città che deve e non può che essere
osservata.
Sia in centro, che anche nella prima
periferia, più di una volta mi è capitato di incontrare persone, in
vari momenti della giornata, alcune alle prime luci dell'alba, altre
anche in pieno sol elevato, ma altre ancora anche sotto i raggi della
luna, rovistare all'interno dei bidoni della spazzatura.
Li chiamo così, perché rendono meglio
l'idea.
Penserai al classico individuo che vive
per strada, penserai al classico individuo che si ciba con gli avanzi
di noi comuni e benestanti o poco benestanti ma certamente non morti
di fame e mortali.
Non sempre è così.
Ho incrociato persone, spesso donne di
età avanzata, ben vestite che nell'indifferenza collettiva
sollevavano il pesante coperchio del bidone andando alla ricerca di
qualche oggetto, magari da barattare al mercatino dell'usato, magari
da collocare nella propria abitazione.
Ovviamente non sono mancate le persone
che certamente cercavano cibo, se così possiamo chiamarlo, così
come non sono mancate le persone che quando capivano di essere
osservate si apprestavano a chiudere in tutta fretta il coperchio del
bidone, per poi quando svoltavi l'angolo di città, riaprirlo per
andare alla scoperta di un qualcosa.
Nei bidoni della spazzatura spesso si
trovano le cose più intime della persona, gettate o in modo
furibondo o semplicemente perché dovevano essere gettate.
Anche il garante della privacy è
intervenuto in tema di rifiuti invitando i comuni ad adottare certe
prescrizioni per meglio tutelare il diritto alla riservatezza dei
cittadini Per esempio in uno dei suoi provvedimenti ha detto no ai
«sacchetti trasparenti», quando la raccolta viene effettuata
secondo il criterio del «porta a porta».
Quello dei rifiuti è sempre un mondo
misterioso, a volte puzzolente a volte fonte di sopravvivenza per
molte persone.
E se a Trieste, così come
probabilmente nel resto d'Italia, può accadere di incontrare sempre
più frequentemente persone dedite alla caccia di un qualcosa nel
bidone della spazzatura, in questo tempo di crisi, ciò non deve
sorprendere, ma probabilmente deve indurre alla seria ed umana
comprensione e riflessione.
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