Internet, rete globale,
la rete delle reti.
Rete da cui oggi è
praticamente impossibile fuggire, salvo casi di ritiro spirituale in
quale monastero sperduto di questo nostro mondo.
Non molti sono a
conoscenza che Internet in Italia ha trovato diffusione, dopo la
Norvegia e l'Inghilterra, grazie ai finanziamenti del Dipartimento
della Difesa degli Stati Uniti.
Il tutto ha avuto
origine un lontano aprile, il 30, del 1986, in una stanza di via
Santa Maria a Pisa e grazie ai soldi del governo americano, Internet
ha trovato diffusione in tutto il resto del vecchio continente.
Quale può essere
l'interesse del Dipartimento della Difesa americana nel favorire ed
incentivare l'utilizzo di internet?
La risposta è talmente
semplice ed inquietante che potrebbe recare brividi, in realtà ci
siamo tutti adattati.
Il controllo sociale.
Con la rete si
controllano gli utenti, si controllano le informazioni, si garantisce
anche, in una prima fase necessaria volta proprio ad illudere gli
utenti per catturarli, la libertà d'informazione, destinata a perire
presto, con la scusante delle censure volte a tutelare gli interessi
di sicurezza nazionale o privata elitaria.
Si attirano le persone
con uno strumento che diventerà indispensabile, tutto dovrà passare
dalla rete, appunto la rete, nella quale siamo consapevolmente
prigionieri e la fuga per ottenere la libertà vorrebbe dire
isolamento.
Il Governo italiano, nel
rispettare questa logica, ha previsto incentivi economici di una
certa rilevanza, a favore di tutti quei soggetti editori di
quotidiani e periodici che decideranno di diffondere le loro
informazioni via internet.
Infatti, grazie ad
un decreto legge le
imprese editrici che diffondono esclusivamente on
line possono usufruire
di un sostegno di durata biennale, a condizione che rispettino
effettivamente la propria periodicità e siano accessibili (in
digitale) anche a titolo oneroso. Il contributo consiste nella
copertura del 70%
dei costi e della corresponsione di 0,10
euro per
ciascuna copia venduta in abbonamento. Le
linee guida del Decreto sono due:
indirizzare le imprese verso l’innovazione e verso comportamenti
aziendali coerenti con la trasformazione del mercato;
realizzare la
tutela del pluralismo e sostegno alla effettiva fruizione di
prodotti editoriali reali.
Oltre ai giornali e
periodici si vuole incentivare anche la lettura dei libri via
internet.
Esiste un campagna di
promozione denominata il maggio dei libri, pubblicizzata attraverso
uno spot televisivo e radiofonico ideato proprio per stimolare
l’abitudine alla lettura non solo di tutti coloro che amano
leggere, ma anche di chi generalmente non legge.
Una campagna nata
inizialmente per sostenere la lettura tradizionale dei libri, quella
cartacea, ma destinata ad andare oltre, ovvero nell'oceano del Web.
Infatti, esiste un
progetto chiamato Web, scuola, giovani ed è su queste parole chiave
che si è orientata la campagna 2012, con lo scopo di coinvolgere
sempre di più i lettori di domani, attraverso un uso dinamico di
Internet e la partecipazione più attiva delle scuole.
Niente di
strano ed eccezionale.
I vecchi
libri , i vecchi giornali, a breve saranno integralmente sostituiti
dalle nuove tecnologie, le vecchie edicole saranno solo un ricordo di
memoria vissuta, così come le piccole librerie indipendenti.
Già,
l'indipendenza dell'informazione, verrà colpita duramente, perché
la rete dopo aver assorbito l'assorbile consentirà l'accesso ad una
certa informazione non indirizzata, solo a chi avrà gli strumenti
per gestirla e riuscire a sfuggire al grande occhio del controllore.
E' nella
rete che si dovrà affrontare la più grande delle battaglie per la
difesa del diritto all'informazione libera ed incondizionata, una
rete nella rete per cercare di vivere uno spiraglio di libertà nella
prigionia inevitabile.
Intanto, come sempre, la vita continua a colpi di tweet o facebook, blog
e mail, nonostante tutto, siamo drogati di internet, da internet e
l'astinenza porterà ad una grave depressione e mistico isolamento .
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