L’assessore con le deleghe alla
Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle riforme , che dall’estate del 2009 faceva parte della
giunta regionale del Presidente Tondo, si è dimesso per rivestire un ruolo nel
Cda di Insiel.
Cosa è l’Insiel?
Nel MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE AI SENSI
DEL DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 come pubblicato nel sito dell’Insiel
si legge testualmente che l’ Insiel (Informatica per il Sistema degli Enti
Locali), società costituita nel 1974
sotto il gruppo Finsiel (Telecom Italia), in partnership con la Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia, è nata con l’obiettivo di realizzare il sistema
informativo regionale. Nel tempo si è evoluta fino a diventare una tra le
maggiori società italiane di consulenza e soluzioni IT per la Pubblica
Amministrazione Locale e la Sanità. Nel 2005 un passaggio azionario da Telecom
alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia delle quote di partecipazione in
Insiel ha portato la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia a detenere il 100%
del pacchetto azionario di Insiel, dopo aver acquisito anche il 1,47% in una
prima fase detenuto dall'Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 "Medio
Friuli". Per ottemperare alle prescrizioni del Decreto , la Regione Friuli
Venezia Giulia ha quindi stabilito l’avvio di un’operazione di scorporo delle
c.d. “attività non consentite” svolte da Insiel S.p.a
Insiel opera sul territorio
regionale progettando soluzioni IT di avanguardia per le pubbliche
amministrazioni locali e la sanità facilitando il loro rapporto con i cittadini
e le imprese: l’azienda segue oggi circa 300 enti del Friuli Venezia Giulia
oltre all’ente Regione. Insiel inoltre coordina gli interventi, progetta e
gestisce direttamente l’infrastruttura di dorsale regionale a larga banda
unitamente alla Rete Unificata per le Amministrazioni Regionali (RUPAR). Con
circa 700 dipendenti e numerose partnership caratterizzate da un profondo radicamento
sul territorio e un forte know-how tecnologico, l’azienda punta ad offrire servizi
e soluzioni di altissima qualità nel settore dell’Information Communication Tecnology
(ICT).
Questa società ha un capitale sociale pari ad euro 17.766.250, diviso in n. 17.766.250 azioni da
nominali euro 1,00 cad., interamente detenuto dalla Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia.
La regione Friuli Venezia Giulia
tende a considerare l’Insiel come ente strumentale. Le delibere che si sono
susseguite in particolar modo dalla fine
del 2008 ad oggi hanno rafforzato il campo di operatività di questa
società. Per esempio nel 2011 emerge una delibera regionale che
autorizza ai sensi dell’art 51 , comma 4 , della lr 14/2002 , l’affidamento in
delegazione amministrativa intersoggettiva alla società insiel s.p.a. la
progettazione definitiva ed esecutiva e della realizzazione degli interventi di
cablatura in fibra ottica delle aree industriali facenti capo a consorzi e
distretti industriali del Friuli Venezia Giulia.
Oppure emerge successivamente il
conferimento ad insiel spa della delega per la gestione dei rapporti con gli
operatori delle telecomunicazioni che intendono avvalersi della rete pubblica
regionale per il superamento del divario digitale presente sul territorio del
FVG.
Oppure l’Autorizzazione a concedere
gratuitamente ad insiel spa, considerata come ente strumentale, ai sensi dell’ art
9 bis, comma 3, della lr 57/1971, l’immobile regionale ubicato in via san
Francesco, 43 a Trieste, compresi gli impianti tecnologici funzionali all’operatività
dell’edificio e le strutture logistiche di pertinenza dell’edificio sulla base
dello schema di concessione.
Perfezionato il quadro di
operatività di questa società, considerata come ente strumentale e quindi
legittimata ad utilizzare gratuitamente l’immobile regionale di via San
Francesco compresi gli impianti tecnologici connessi, accade che uno dei principali esponenti della
Giunta regionale del FVG viene nominato nel CDA di questa società.
L’attenzione si è concentrata
sulla problematica vitalizio e possibile riscatto da parte dell’Assessore
dimissionario, polemiche che lui ha già sedato con la dichiarazione di
rinuncia. A parer mio il vero elemento su cui focalizzare l’attenzione deve
essere e non può che essere , visto quanto brevemente illustrato in precedenza,
il seguente punto: quanto è tollerabile, eticamente, che un politico che ha
fatto parte di una giunta che ha deliberato e rafforzato la struttura della
società considerata, alla fine prossima del mandato politico della giunta in
carica, venga nominato nel CDA della società considerata?
Il codice etico dell’Insiel
esplica che non eroga contributi, vantaggi
o altre utilità ai partiti politici e alle organizzazioni sindacali dei
lavoratori, né a loro rappresentanti o candidati, fermo il rispetto della normativa
applicabile. La nomina di Garlatti sarà
anche legittima, legale, ma eticamente a parer mio non lo è. Ed è su questo
punto che si dovrebbe riflettere.
Perché si corre il rischio che le Regioni possano realizzare, edificare, nel corso del tempo enti strumentali ad hoc per poi
accomodare la solita politica. Io non voglio trarre
conclusioni, riporto solo dei fatti, ognuno è libero di dedurre le libere
interpretazioni, ma a parer mio, sarebbe un bel gesto etico e sociale che l’assessore
dimissionario della giunta Tondo, si dimettesse anche dalla neo carica di
componente di CDA dell’Insiel.
Nessun componente
della politica, né direttamente né indirettamente, specialmente quando ha fatto
parte di una giunta che ha deliberato a favore di un certo ente o certa società, deve rivestire alcun ruolo nella considerata società od ente.
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