La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Cede soffitto in una scuola di Trieste, tragedia evitata?



( foto della classe ove è avvenuto il cedimento strutturale)

In questi giorni la parola austerità domina il dibattito pubblico.
Si cerca di comprendere in quale settore tagliare e tagliare per cercare di rientrare entro quei parametri come dettati anche dal Fiscal Compact, ancora non ratificato né dall'Italia, né dai 12 Paesi previsti, aderenti all'accordo, perché questo possa essere effettivamente operativo . Eppure il pareggio di bilancio è stato costituzionalizzato,anticipando e bruciando sul campo anche paesi come la Germania, che dettano le condizioni senza che queste però maturino per esempio nella stessa Germania. Tra le varie proposte come informalmente emerse vi sarebbe quella per esempio di incrementare il rapporto tra docenti e studenti per classe, derogando ancora una volta alla normativa esistente in tema di sicurezza degli edifici scolastici e sul lavoro, ma derogando specialmente ad ogni sano e buon principio che dovrebbe governare il timone di questa barca, chiamata Italia, che naviga in acque tempestose.
A Trieste accade che nella sede centrale di  via Madonna del mare, presso l' I.S.I.S.  "GIOSUÈ CARDUCCI - DANTE ALIGHIERI", nella classe III^ del secondo piano, durante la seconda ora di lezione nella giornata del 16 maggio, a causa anche delle violente precipitazioni,  inizia a piovere dentro la classe. Ecco i collaboratori scolastici cercare di rincorrere la pioggia all'interno della scuola, ecco che la tensione inizia a dilagare.
Alla Terza ora, proprio nel momento in cui i ragazzi non effettueranno lezione e dunque lasceranno la classe grazie allo sciopero No Invalsi indetto dai Cobas, effettuato da una docente, che una parte del soffitto inizia a cedere.
I Cobas scuola, tramite la prof.ssa Daniela Antoni, denunciano che " la situazione in merito alla sicurezza delle scuole è grave, è  a rischio la sicurezza dei docenti e studenti, lo sciopero mai come nella giornata del 16 maggio è stato utile, perché ha permesso di salvare letteralmente l'integrità fisica dei ragazzi".


Infatti, da quello che si è appreso, sono successivamente intervenuti i vigili del fuoco.
Quella della sicurezza degli edifici scolastici, è una questione calda e molto sentita nella Città di Trieste. Lo scorso autunno #Occupy Trieste nasceva proprio come movimento di denuncia dell'insicurezza esistente nelle scuole.
L'edificio che ospita la scuola di via Madonna del mare è da tempo circondato da ponteggi, ponteggi che non sono mai stati smontati, dopo i lavori effettuati nell'edificio considerato. Forse perché qualcuno aveva previsto che probabilmente sarebbero tornati utili, ed infatti così è.
Si deve attendere il morto per avere le scuole sicure?
Per avere una sicurezza degna di tal nome?


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