Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

In Friuli Venezia Giulia confiscati in totale 19 beni per mafia.


Quando si parla di mafie, necessariamente si deve vedere anche i tipi di beni, che queste organizzazioni hanno in loro possesso o proprietà.
La Regione Friuli Venezia Giulia non è esente da provvedimenti di confisca o sequestro per beni controllati direttamente o meno da organizzazioni criminali e mafiose.
L'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è stata istituita con decreto legge n.4 del 4 febbraio 2010, convertito in legge n. 50, il 31 marzo 2010. Alla struttura è assegnato un contingente di trenta unità di personale ed ha sede a Reggio Calabria ed a Roma. L'Agenzia provvede all'amministrazione dei beni confiscati anche in via non definitiva e adotta i provvedimenti di destinazione dei beni confiscati per le prioritarie finalità istituzionali e sociali, secondo le modalità indicate dalla legge 31 maggio 1965, n. 575, e successive modificazioni. 
Nel sito dell'Agenzia, esiste una specifca sezione  che raccoglie tutti i dati e le elaborazioni statistiche relativi ai beni sequestrati e confiscati, unitamente alla loro localizzazione sul territorio nazionale.
In Italia, il quadro complessivo è il seguente:
Immobili confiscati/sequestrati: 10527
Aziende1537
Per un Totale di  beni12064.





Numeri incredibli, che vedono la Calabria, la Sicilia, Campania e Puglia, avere la maggior parte di beni confiscati o sequestrati.
In Friuli Venezia Giulia la situazione, a fine marzo 2012, è la seguente:
Un totale che va inteso al netto degli immobili non confiscati in via autonoma 18, di cui 9 nella sola Trieste, e 9 nell'udinese, a cui si deve aggiungere la confisca di una sola azienda  a Cervignano Del Friuli. Si parla prevalentemente di  Box, garage, autorimessa, posto auto, ma anche di appartamenti.
A Trieste, capoluogo regionale, emerge nello specifico la seguente situazione:
 beni non ancora consegnati, ma che hanno come destinatario la Guardia di Finanza, stante il venir meno interesse originario da parte della Questura di Trieste,  un bene risulta essere uscito dalla gestione,  mentre due unità immobiliari sono state assegnate nello specifico una   al Comune di Trieste, ed un locale al ministero. 
 Certamente non parliamo di numeri paragonabili a quelli presenti nella situazione calabrese, siciliana e meridionale nel complesso, ma in ogni caso sono numeri importanti che confermano come le mafie siano presenti anche in Friuli Venezia Giulia.
Marco Barone









 









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