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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

A Trieste arriva Moretti e la Stazione cambia veste.

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Un tempo,  ho visto un treno correre per i binari ghiacciati  nella selva umana lo ho sentito fischiare, ho ascoltato il suo fischiare. Oggi,  arriva il treno, le porte del vagone vagabondo, nel perdurante scricchiolio meccanico dell'era moderna, spalancano l'immensità del teatro vivente agli occhi dell'uomo rabbioso e silente. premessa: Con questo articolo completo la cornice dell'operazione apparenza ( 1 , 2 ) attuata a Trieste per la visita di Mauro Moretti. Il 2 febbraio, per Trieste, sarà la data delle date. Colui che è stato ex dirigente della CGIL nel settore trasporti, colui che è Sindaco di Mompeo, comune di 548 abitanti della provincia di Rieti, talmente piccolo che può essere amministrato telefonicamente, come accade, e vivere la presenza dell'attuale A.d del Gruppo FS Mauro Moretti, nel tempo libero di tal persona, ebbene, allieterà la Città di Trieste con la sua presenza. Ed i preparativi non son certo mancati. Sta

Trieste tra la Chiesa povera e la Chiesa business

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Una classica mattina di Bora invernale. Percorri le vie silenziose della Citàvecia, tra gatti dormienti sui tetti delle numerose auto parcheggiate anche in doppia fila, e qualche pagina di giornale strappata dalle mani della bora alla monotonia quotidiana, osservi da via dei Crociferi, quella che un tempo era una splendida finestra sul golfo triestino. Alle spalle della diocesi triestina, un palazzo che rientra nel novero delle costruzioni del periodo Neoclassico,conosciuto come Palazzo Vicco, sorge, in quella piazzetta di Santa Lucia, una struttura mostruosa, sorge il business di questo nuovo tempo, il parcheggio. Certo, Trieste soffre la carenza di parcheggi. Accade spesso la sera di intravedere automobilisti disperati e stressati effettuare manovre al limite di ogni umana decenza, e tra chi getta la spugna parcheggiando l'auto magari innanzi a qualche contenitore dell'immondizia, e chi gira e gira per le vie strette del centro storico in cerca del posto auto che non

A Trieste continua la "guerra" ai senzatetto tra panchine negate e voci di ronde notturne.

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 A volte basta poco. Basta poco per sollevar il problema, basta poco per vedere ciò che non si vuole vedere, vuoi per la frenesia, vuoi per apatia, vuoi per mera indifferenza. La denuncia che avevo sollevato giorni addietro sul caso Stazione Ts Centrale ed attacco ai senza tetto , è stata successivamente approfondita dalla stampa locale e nel complesso, dalla rete virtuale ma reale. Perché vere e vive sono le persone che si celano dietro il monitor di un pc e cercano di capire come funziona o non funziona il nostro tempo. E' emerso in sostanza che la questione sedute sottratte per ipotetici lavori di manutenzione straordinaria, non è altro che l'ennesimo attacco sferrato contro gli invisibili. Una linea che ha una strategia attuata nel corso del tempo, come il caso anche mediatico delle panchine segate di Piazza Venezia, come l'aver chiuso durante l' estate 2011 le fontanelle dell'acqua della Stazione di Ts Centrale, dalla quale i senzatetto, chiamati volgarme

Dico Basta!

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Una frase, una frase scritta da un amico nel silenzio della fame di quella fame di sapere, sapere cosa è giusto nel sapore aspro e acerbo di quel gusto privo di ogni verbo. Dico Basta. Basta all'essere denigrati, infamati, e ingabbiati in quell'unico senso che alcun senso no ha se non quello e solo quello di far tacere la voce della ribellione nel fango della compassione. Potenti e fratelli uniti dai capitali coltelli ora affilati domani ripudiati impongono il loro ordine, invocano la condivisione nello spirito dell'unione per salvar con le lacrime del popolo dolore quel potentato privo di ogni politico colore. Sgomberano la dignità, sgomberano le tende occupate dalle madri indignate, nella terra uccisa dal disumano nucleare, ave ave ave vile danaro, questo è il corale canto in tal dazio mai stanco di colpir ogni dissenso franco. Chi uccide la vita, chi sveste il proprio corpo dalla servile divisa, chi fugge e sfugge alle arpie che vivono il giorno senza conoscere alba e

Il Decreto semplificazioni rende obbligatorie le prove Invalsi?

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Art 55-(Potenziamento del sistema nazionale di valutazione) comma 3 - Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d'istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all'art1,comma 5 del decreto-legge 7 settembre 2007, n,147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n 176.   Con un colpo di penna, il Governo, norma le prove dell'Invalsi, Ente di ricerca Pubblico, che può agire su mandato dei privati ed essere finanziato dai privati, per valutare il sistema scolastico e tutto ciò che vi è correlato, come attività ordinaria. Rende le prove dell'Invalsi come ordinarie con lo strumento del Decreto Legge che è in verità uno strumento straordinario.  Poiché   il Decreto Legge dovrebbe essere utilizzato solo in casi straordinari di necessità ed urgenza (Art. 77 Cost.), chiedendosi però, a pena di inefficacia ex tunc dell'atto, la conversione in legge entro sessanta giorni (decreti legge). I decreti

L'autodeterminazione della Valle non si arresta.

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Siamo in piena fase due. Fase dove si vuole affondare il diritto del lavoro, che in realtà, nella sua veste di diritto, è morto già da tempo. Fase dove il dibattito e le tensioni sociali rischiano di espoldere . Ma tra eventi naturali come il terremoto del 25 gennaio, a cui è stato conferito un risalto mediatico sproporzionato rispetto alla consistenza dello stesso, tra eventi di tipica cronaca locale che occupano spazi mediatici nazionali, in tal giornata, si sferra l'attacco violento e repressivo al movimento No Tav. Per giorni non si parlerà, giustamente, di altro. Di questa azione repressiva di Stato realizzata per tutelare lo stato presente delle cose. Ben ventisei ordinanze di custodia cautelare in carcere, varie con obbligo di dimora, un provvedimento di arresti domiciliari e un divieto di dimora in provincia di Torino. Le città interessate dalla maxi-repressione sono Torino, Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergam

Sole24Ore: Stagista suicida e tragedia censurata.

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Suicidio al Sole24Ore: giovane stagista 26enne si getta dal quinto piano „ Al Sole24Ore credo che sarà calato il sipario. Il sipario per la fine di una vita giunta alla sua fine. Il sipario che cela una notizia che forse non doveva essere notizia. Un ragazzo di soli 26 anni si butta via, nel vuoto di una esistenza destinata a divenire memoria perduta, dal balcone dell'edificio del giornale, dal quinto piano. La notizia è diffusa da agenzie di stampa, riprese lentamente da varie redazioni giornalistiche online. Ma non dal Sole24Ore online . Un ragazzo della Bicocca che lavorava nel settore amministrativo del gruppo editoriale come stagista, si butta dalla finestra, tronca la sua vita, ed il Sole24Ore non diffonde la notizia? In questo preciso istante sono le 00.40 del 26 gennaio 2012. La tragedia sembra che sia accaduta nelle ore pomeridiane del 25 gennaio 2012. Il Sole24Ore è il principale giornale del GruppoSole24Ore, ed aveva il dovere morale di diffondere tale notizia.

Stazione di Trieste Centrale: ecco come vengono "sgomberati" i senzatetto.

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Stazione di Trieste Centrale. Unna leggera Bora tende a sostituire l'aria inquinata della Città e sul golfo triestino con aria secca di provenienza continentale. Ed ecco che insieme alla Bora giungono in città le nefandezze del sistema globale, asociale esistente. Nell'atrio luminoso della Stazione noti un qualcosa che non c'è. Le sedute sono scomparse. Prosegui il tuo cammino verso i binari, ed anche le sedute del secondo atrio sono scomparse. Una strana sensazione inizia a maturare e prendere forma nel tuo essere dubbioso. Ti fermi. Leggi un cartello. Ma qualcosa non torna. E' inverno. Nessuna traccia di questi ipotetici lavori è segnalata nei siti internet di riferimento. E pensi. Pensi a chi utilizzava quelle sedute. Pensi chi riscaldava con il peso e la fatica del sopportare una società sempre più disumana, quelle sedute nere e plastificate. Persone invisibili all'occhio umano accecato dalla frenesia tipica di tal tempo. Eppure la n

Sfidare la legalità, per il diritto legittimo.

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Legalità , intendendosi per tale quel corpo di norme, realizzate in conformità ai principi dettati dalla Legge. Legge , ovvero, l'insieme di norme che disciplinano il funzionamento della Società esistente. Legittimo , ovvero sostenere ciò che ha una valida motivazione. Diritto , rivendicazione individuale di una necessità esistenziale, figlia di esigenze siano esse naturali, culturali, sociali, consuetudinarie, che devono trovare affermazione all'interno della comunità in cui si vive. Da qualche tempo sostengo il concetto che è giusto sfidare la legalità, quindi, entrare nella sfera della illegalità, per l'affermazione legittima del diritto e mutare quindi l'illegalità in legalità sociale e collettiva, nata dall'azione anche del singolo individuo. Azione individuale con riflessi sociali e propositivi per la collettività. Il sistema in cui viviamo, è regolamentato da norme, leggi, edificate nel tempio del capitalismo, volte a sostenere quell'ordine insi

Una canzone per me (Video)

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Eccola.  Una canzone per me. Una canzone che non ascolterete al Festival di Sanremo. Una canzone semplicemente per noi. Un testo nato per la rete, sulle pagine di  Reset , per uscire dalle maglie della prigionia del mondo virtuale ed invadere le strade ribelli ma ancora dormienti di una società che attende  laicamente di riappropriarsi di quel colore che la frenesia ha oscurato. Un  testo scritto da Marco Barone , e cantato dal cantautore di lotta di Trieste Fulvio Bozzetta , musicata da Fulvio Bozzetta e Sandra Triadan, e la regia del video nonchè lo stesso video è stato interamente e con grande passione, curato da BAAM Videomaker’s , nella persona di Lisa Miniussi e Diego A.Moimas.  Protagonista ribelle, sognatrice è una Trieste che guarda oltre ogni confine. Marco Barone M& G dedicata in questo momento sociale ...  ai Forconi in rivolta, liberi da ogni mafia, da ogni fascismo, dedicata ai tassisti in rivolta attaccati per e nella

Decreto Liberalizzazioni: si sopprime l’obbligo, per le imprese ferroviarie, di osservare i contratti collettivi nazionali di settore

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In questi giorni, l'attenzione mediatica è totalmente concentrata sulla tragica vicenda del Giglio , sulla questione dei Taxi o delle farmacie. Ma poco o nulla si è detto della vicenda delle imprese ferroviarie. Una situazione "calda" che avrà effetti nefasti per migliaia di lavoratori. All'articolo 42 del Decreto sulle Liberalizzazioni, si legge che "All’art. 36, comma 1, del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 188, come modificato dall’articolo 8 del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sono apportate le seguenti modifiche: a) le parole “ed i contratti collettivi nazionali di settore” sono soppresse. b) la lettera b-bis) è soppressa". Segue la breve relazione illustrativa ove si esplica che la norma dispone la modifica dell’articolo 36 del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 188, recante l’attuazione delle direttive comunitarie 2001/12/CE, 2001/13/CE e 2001/14/CE in materia ferroviari

Il Comandante Schettino, capro espiatorio del saluto autorizzato.

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Era il lontano  2 settembre del 2005 quando la  Costa Concordia, al momento della tradizionale ‘bottigliata’ di champagne contro la  sua fiancata , visse l'inizio della  fine.   Il varo, l'affidamento al dio del mare,della nave, ebbe origine con l'abbandono. Ed in tale  storia accade che la nave Costa Concordia nel Novembre 2008 , per strano caso del destino,  entrava in collisione con la banchina nel porto di Palermo. Ma l'Isola del Giglio  con il suo piccolo porto, edificato nel tempo dei Romani, ampliato nel 1796, e nel 1979 in seguito ad una rivolta del mare, circondato dalla Torre del Saraceno  e  dalla La Caletta del Saraceno ha vissuto vari momenti occulti e nefasti. Certamente quello storico è correlato alla vicenda del panfilo reale . Già, perchè il panfilo reale nel lontano 2 giugno del 1992 salpò dal porto di Civitavecchia per una breve crociera fino all’Argentario e all’isola del Giglio per poi tornar nella sua rotta originaria. Tale panfilo ospi