Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

Immagine
Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

La 'ndrangheta mi fa schifo.

Immagine
La Calabria trema. La Lombardia trema. Stato contro Stato. Giustizia contro Giustizia. Ordine contro Ordine. Semplicemente 'ndrangheta. La 'ndrangheta esiste, la 'ndrangheta occulta è ora visibile, la 'ndrangheta ignorata ora è evidente e deprimente. Non mi sorprende il coinvolgimento della politica, non mi sorprende il coinvolgimento della Magistratura, non mi sorprende il coinvolgimento delle forze dell'ordine, non mi sorprende più un bel niente, perché la 'ndrangheta è lo Stato nello Stato. Lo si sapeva. Lo si era compreso. Ora ecco gli arresti da parte dello Stato contro lo Stato periferico. Uno Stato periferico sempre più invasivo, silente, potente. Dalla periferia calabra al centro del potere economico lombardo. Dalle rive splendenti di Reggio Calabria, al caos metropolitano di Milano. Una strada lunga 1255 km. Una strada invisibile agli occhi di chi vuol ignorare l'evidenz

Sono un sognatore.

Immagine
Ho visto ereggere il muro della sovranità spopolare, ho visto cadere le colonne del tempio dell'umanità. Nonostante tutto, oso ancora sperare. Nonostante tutto, oso ancora sognare. Marco Barone

Una crisi "nata" per competere con la Cina?

Immagine
Accade che costeggi con i tuoi pensieri, quel tratto di strada che divide il sistema produttivo Finmeccanica dalla città che vive buona parte della sua economia proprio grazie a tale sistema economico, Monfalcone. E ti chiedi cosa mai accadrà quando Finmeccanica deciderà che a Monfalcone non si può più produrre perché il costo del lavoro, della burocrazia è tale che conviene recarsi altrove. Monfalcone certamente rischierà di patire grandi ed immense sofferenze, così come i lavoratori e tutte quelle persone che vivono di cantieristica navale. Però poi ci sono gli interessi forti, la politica, la casta, le corporazioni, le banche locali, le assicurazioni locali, tutto l'indotto locale che in qualche modo condizionerà la scelta. Una scelta inevitabile se le cose continuano a rimanere così. Ma una inevitabilità che si scontra con quelle necessità che determinano il potere di uno stato nello Stato. Come fare allora per competere in un sistema privo di regole o meglio d

Cercasi opposizione.

Immagine
Ma dove sei? Ma ci sei? Cercasi opposizione sociale a questo Regno epico ma non epocale. Epico perchè son stati, tali governanti, accolti dal popolo in cerca del nuovo buon pastore, come i salvatori della Patria. Come coloro che eviteranno la caduta dello Stato, nonostante i titoli di Stato si siano smarriti per la via della speculazione pur nella viva capitale indignazione. E pensa che ora faranno anche il regalo di natale, più soldi per tutti, per alimentare l'economia del consumismo, un panettone a tavola in più, e la crisi per qualche giorno non c'è più. Ma tal regalo verrà compensato con un nuovo maggior prelievo fiscale, mica può esser sempre natale. Tra diritti cancellati, tra pensioni andate in pensione, tra sospensioni della lor democrazia forse qualcuno rimpiangerà anche il proprio stato vivo e precario perchè quei quattro soldi che alimentano il tuo salario, presto diverranno un gran miraggio evviva il perdurante

Preferisco di sì

Immagine
Arriverà il momento dove dovrai scegliere. La vita è una politica continua. Dovrai scegliere se chinar la umile dignità al potere figlio dello stato sistemico oggi esistente, o elevar oltre il confine dell'indifferenza il pugno ribelle che offende l'ordine imposto dall'autorità borghese, e difende le sovrane e umane proletarie pretese. Preferisco di sì, scelgo la via dell'umana ribellione alla violenza di tal sistemica penitenza. Non concedo, io pretendo la libertà. Preferisco la difesa della nostra individuale e collettiva libertà, alla resa della nostra individuale e collettiva dignità. Preferisco di sì. Marco Barone

Ingiustizia.

Immagine
Una parola così immensa, così possente, così inglobante il cuore di tal sistema, che afferra il tuo spirito laico e ribelle scaraventando oltre il confine della dignità umana il peso di quel corpo che altro non vive che il patire continuo di tal ignominia madre e padre dell'adattamento al perenne turbamento del presente, mai passato, vile e servile chinar la testa al volere altrui. E tu, uomo  o donna, che vivi i lamenti, che sfiori i tradimenti di qui principi fondanti ogni parvenza di libertà costituzionale, che manifesti stupore, rabbia e scalpore per tal governo non popolare, non sovrano, ma immensamente elitario cosa aspetti per sguainar dal tuo cuore proletario quella spada che trafiggerà l'ingiustizia esistente? Nessuna violenza, nessuna penitenza, solo profumo di essenza di quella libertà, mai nata, mai morta, ora insorta nel grido della ribellione nell'urlo per la rivoluzione. Marco Barone

La vita è...

Immagine
La vita è la poesia. La poesia vivente non la scrivo, la vivo. Ciò che io tastierizzo è solo l'evidenza celata dalla  oltre-moderna frenesia quotidiana e non umana. Guardi ma non osservi, senti ma non ascolti, parli ma non dialoghi, ebbene sì, io voglio fermar  in tal attimo perdurante il battito del tempo, perchè tu possa ascoltare ciò che senti, perchè tu possa osservare ciò che vedi, perchè tu possa conoscere ciò che ignori, la poesia. Marco Barone

Sognano

Immagine
Anche gli adulti sognano. Ho sognato di sognare un sogno, divenuto il sogno da sognare; ho sognato e dunque sognerò ancora. Anche gli adulti sognano. Marco Barone

Ettore Monteleone, ribelle senza patria: Marcus Malu Entu

Immagine
( dedicata a Bruno Bellomonte, finalmente libero! ) Marcus Malu Entu  Pochi minuti dopo il boom, dopo il colpo secco e violento, e difensivo, Ettore  ben consapevole di quello che aveva appena fatto, prese la valigia rossa e fuggì, abbandonando la pistola sul ciglio della porta della non più verità. I carabinieri, insospettiti da quel vai vai vai a via Cavana alla chiesa sconsacrata , inviarono una pattuglia per controllare quel luogo sperando di trovare anche il ricercato Ettore Monteleone, fuggito dall'auto mentre il Professore difendeva il proprio orgoglio di essere anarchico. " Brigadiere qui solo silenzio" " Pasquale vai su, io rimango qui in auto, forse avrà urlato che sarebbe venuto qui solo per depistarci..." " Agli ordini..." " Il giovane carabiniere, da poco entrato a far parte dell'Arma non sapeva ancora bene cosa l'attendeva" " Oh dio mio...oh dio mio oh dio mio...Brigadiere, brigadiere venga su, veng

Ave nave

Immagine
Ave nave, tu che solchi le acque dell'ingordigia umana, tu che con le grida delle sirene richiami all'ordine il popolo libero e vagante per le occulte vie del porto di mare; formata dalle mani dell'operaio sfruttato dal capitale per la conquista di un misero salario, metallo galleggiante sulle rive incolte dall'ignoranza adattata al fascino di tal borghesia dall'indignazione ritrovata viva e ripudiata; possente, ferma, immobile nella mobilità sociale avvolta dal profumo di sale un tempo oro da conquistare, ora abbondanza da disprezzare nel prezzo della borsa in continua corsa per saziar la fame del padrone infame. Non Ave nave, ti osservo, ma non sarò tuo servo, nè ora, nè mai. Marco Barone

Piuma

Immagine
Mentre il tempo taceva per i binari dell'attimo perso nel sospiro infranto contro quel muro invisibile chiamato burocrazia, ho visto una piuma tenera e bianca, dondolare nell'aria. Tra macchine e rumori, tra sigarette spente e telefoni squillanti, in tal durezza adattata dalla società privata del comune sentimento di essere liberi e selvaggi, la piuma nuotando nell'indifferenza all'omologata esigenza, ora dondola, ed ancora dondola, dondola. Dondola per dondolare. Cattura la tua distrazione, libera la tua attenzione, ed il tempo corre, il tempo non dorme, il tempo non è e la piuma libera dalle umane catene accarezza la voce del vento ascolta il silenzio del tempo. Marco Barone

Sciopero della fame per Bruno Bellomonte. Scioperiamo per la libertà.

Immagine
Sciopero della fame. Uno strumento libero e nobile di lotta, a volte abusato a volte dimenticato. Eppure vi sono dei momenti ove l'unico modo per far sentire la propria voce è proprio quello dello sciopero della fame. Privarsi del cibo per qualche giorno nel nome di una causa degna del più elevato sentimento di umanità viva. Tale pratica reale si chiama solidarietà. La vicenda di Bruno Bellomonte è sintomatica di quella repressione di Stato che tende ad accanirsi spesso verso determinate persone, uomini e donne ribelli, con il senso di punire il singolo per educarne cento. Ma nessuna azione di repressione potrà mai educare al senso di quella legalità illegale ed illegittima su cui oggi giorno si fonda buona parte della repressione, anche preventiva, di Stato. Bruno è accusato di banda armata a fini terroristici , è stato arrestato 29 mesi addietro (DUE ANNI E CINQUE MESI) con l'accusa di preparare "qualcosa di grosso" per il G8 de La Maddalena. Bruno

Governo in-fame.

Immagine
Eppur è tutto vero. Eppur son sincero. Eppur ancora io spero. E' nato, è nato, è nato. Il Governo in-fame di potere, in-fame di danaro, in-fame  di tal tempo vivo  ed amaro. Vaticano e padroni, banchieri e finanzieri, capitalisti e  sistemisti con i sindacati concertativi vili e traditori dei diritti dei lavoratori, si sazieranno con le risorse di tal Paese, si disseteranno  prosciugando la fonte dei diritti sociali, per poi un giorno, vicino e lontano dichiarar il fallimento di tal Paese non più sano. Il non popolo addormentato or sorride la caduta attesa e non disattesa della dittatura a noi tutti resa sotto la veste  di tal democrazia; ma tra sorrisi e distrazioni, tra sentimenti confusi ed animi delusi, ecco lo schiaffo di quel Governo  salutato, con il bacio del potere Quirinale, come il salvator della lor Patria. Tra pianti e rimpianti, tra risi e sorrisi derisi dai visi dei ribelli divisi, da settarismi futili per la lotta,

La porta della libertà

Immagine
Ho visto una porta. Ferma ed immobile, sospesa ed incastrata tra le mure dell'incuria umana, nella perdurante omologata informazione priva di ogni ragione  d'essere libera ed incondizionata. Quella porta è ferma. Quella porta è incatenata. Quella porta è sempre là. Una catena. La voce della ribellione è la tenaglia che romperà le catene della prigionia  di tal ignobile agonia. Imprigionata nella prigione del potere che pretende di ammaliare la ragione, per governar la nave del sistema per le tempestose acque di una società giunta al bivio dell'esistenza. O ribellione, o prigione. A noi la scelta. E la porta ferma ed immobile è sempre là. La guarderai, la sfiorerai, la libererai. Marco Barone

Terza Repubblica.

Immagine
Io non festeggio, tu festeggi, egli festeggia, noi non festeggiamo voi festeggiate e loro ci faranno le feste...e che feste! Eppure ho visto festeggiare. E' caduta la Seconda Repubblica. Non la piango. E' iniziata la Terza Repubblica. Non la festeggio. La Repubblica capitalista, ove governi sovrani per il potere occulto, opprimenti la Sovranità non più Popolare, saranno solo nella solitudine primaria del potere di Stato, esecutori del volere del sistema vivente e non morente. Eppure ho visto esultare, eppure ho ascoltato urla e grida di gioia per il golpe economico scritto dal potere diabolico capitale attuato con la complicità del pastore Quirinale. La Costituzione è divenuta carta priva di ogni cognizione d'essere sostanza dei principi fondanti la democrazia essenza dei diritti basilari per la poliscrazia. Malvenuti nella Terza Repubblica. Marco Barone

Sacco d'Italia

Immagine
Correva l'anno 2011, dopo un lungo assedio ecco l'epicedio in tal silenzio collettivo. Cadde la politica, cadde il sistema sociale, cadde la lor democrazia, cadde la dignità della sovranità popolare. Una lunga marcia, partiron da Parigi, si allearono con le truppe di Berlino, i generali impartivan i loro ordini dall''Eurotorre, a Francoforte sul Meno, e con abile strategia, nella economia della follia di tal sistema, nel borsa della scommessa, in tal sali e scendi senza tregua, un popolo smarrito nella voce dell'individualismo, ancor dipendente dalla droga elargita dal buon pastore, privo di ogni capacità di reale indignAzione, chinò la testa all'esercito della finanza alleato con le truppe del sistema della grande banca. Cadde la politica, cadde la difesa sociale, cadde ogni democrazia, cadde la libertà nel nome della sistemica austerità, per annientare la tutela del bene comune, per annientare l'equa distribuzione delle ric

Sol di mezzanotte

Immagine
Nel sol di mezzanotte, ho visto il batter d'ali di sorridenti Arpie, rapire la sovranità comune e popolare, ma ho ascoltato le urla delle Furie nella tramontata fuga per la libertà. Sol di mezzanotte nella lirica ribelle, travolto dall'animo rassegnato, sepolto dal tempo omologato, infuriato, nel resistente e battente sentimento ritrovato. Alba e tramonto confuse nel caos ordinato dal potere; nell'infinità di tal speranze amare e profuse nell'attesa del quando indefinito, nell'ora divenuta necessità vitale ed epocale. Marco Barone

Un pò di Po

Immagine
Ho visto, ma non ho osservato, ho sentito, ma non ho ascoltato, ho parlato ma non ho detto, in tal momento dolente  e maledetto nel senza più tempo divenire, che un po’ di Po ricorda all'esser umano semplicemente ed anche in modo duramente deprimente che siamo solo esseri  privi di ogni essere. Ed allora quando vedrai,  osserverai, quando sentirai, ascolterai, quando parlerai dirai, quando sarai, vivrai un po’ di nel dì, Po. Marco Barone

Maggioranza minoritaria. Andate a...

Immagine
Maggioranza politica, maggioranza parlamentare, maggioranza rappresentativa, maggioranza sistemica, ma maggioranza minoritaria. Punto. Questo è il tempo della reale sovranità popolare, che ribalta il calice sacrificale del potere capitale nel laico nome del ribelle osare. Anche lei, il simbolo del come funziona tal sistema, la Gabriella Carlucci , ex soubrette di casa Berlusconi, lascia la nave che affonda, per approdare sulla barca del terzo potere. Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, ti continuo a leccare, fin che la barca va, la  pancia continuo a saziare, ma quando la barca sta per affondare, un, due  e tre ed io salto  per non naufragare. Lo chiamano terzo polo. Ma in verità, è solamente una deprimente rappresentazione scenica e teatrale, e di pessimo gusto, di come la politica di palazzo non abbia capito un mero emerito azzo del reale stato delle cose. Non son più rose. La pazienza è defunta nel v

Da Rotta della Cucca a Genova, alla ricerca del colpevole.

Immagine
Dal lontano 17 ottobre del 589 al 4 novembre 2011, l'Italia è stata devastata da eventi naturali nell'innaturale devastazione ambientale. Ora violento nubifragio, ora esondazione/piena dei fiumi, ora piogge alluvionali e dissesto idrogeologico, ora cedimento dell'argine a causa di una piena, ora piogge torrenziali e tifone. Per non parlar dei terremoti. Secoli di devastazioni. Secoli di lacrime. Secoli di lutti. Secoli di esasperazione. Eppure si continua nell'andar contro. Contro la natura. Nel non rispettare l'ambiente. Tutti alla ricerca del colpevole. Momenti di sfogo, di rabbia, di dolore. Il vero colpevole è l'essere umano. Siamo tutti responsabili. Siamo tutti colpevoli. Attendendo il prossimo evento naturale nell'innaturale devastazione ambientale, piangendo vittime dell'incuria umana, vittime sacrificali nel nome del progresso regresso, urleremo ancora, piangeremo ancora, ancorando la nostra rabbia nel se

Sbadatumpete

Immagine
Sbadatumpete. Attimo indefinito, libero nel senso del non perchè, imprigionato nella libertà del perchè. Sbadatumpete, ahimè che rotta, sbadatumpete e la piazza è in rivolta, sbadatumpete evviva la lotta, e la natura è in rivolta, sbadatumpete, ora  senza ora frantumo, nel proletario profumo il vaso di Pandora. Marco Barone

Ettore Monteleone, ribelle senza patria: Bunga Bungasi

Immagine
La città è deserta. Tutti al mare. Tutti a rincorrere le vie delle speranze non più amare. Ettore era  arrivato in via Cavana. La chiesa sconsacrata, abbandonata, era  a pochi metri dal centro di Trieste, ora dormiente o vacanziero. Son vacanziero, seguo il mio pensiero, sorrido e non mi dispero, dunque tra insalate surgelate e patate scongelate, tra caffè bolliti e sogni di rivolta mai assopiti, corre per via Cavana la ribelle carovana condotta dall'indignazione dotta e l'incazzatura in rivolta. Vuote le strade di Trieste, colme le case imprigionanti le vacanze attese, ma in tal momento via Cavana è solo per me. Dissacrare ciò che è sconsacrato, mentre fischia il vento nella proletaria bufera. " Eccola ma da dove si entra?" Ettore individuò un passaggio laterale alla chiesetta . Un segnale mobile, ma immobile nel tempo del degrado urbano, avvisava del rischio pericolo caduta intonaci. Superato il breve ostacolo individuò quella che po

Poesia riflessa

Immagine
La poesia  è la voce dell'eco dell'ignoto or divenuto noto; è la voce del silenzio or divenuta sinfonia  nell'organica melodia dell'umana follia; è quell'impeto passionale che muta il sentimento  in emozione. La poesia è l'attimo coltivato nella terra arida della frenesia quotidiana, è l'induzione  alla semplice ma immensamente dannata riflessione. Rifletto la riflessione nella passione riflessa in tal destino reale opposto alla ratio capitale, la poesia è semplicemente profondamente  amorevolmente perdutamente ribellione. Marco Barone

Lettera aperta al movimento #occupy di Trieste

Immagine
Siamo in pieno autunno. Pochi chilometri dividono i colori variegati ma vivi del selvaggio Carso, dai colori ordinari della città. Pochi chilometri che dividono una natura ancora protetta dalle contaminazioni umane, dal caos di tale società. Pochi chilometri. Ed eccoti in Piazza dell'Unità. Quelle che ora scriverò, saranno poche battute, poche righe volte a sollevare una riflessione. Non pretendo d'insegnare e non voglio insegnar nulla a nessuno ma specialmente non ho alcuna intenzione di, come dire, indirizzare le scelte del movimento. Si tratta di una libera riflessione che , mi auguro laicamente, venga accolta con la giusta dose di critica. Parlavo in precedenza dei chilometri. Chilometri che dividono il Carso dalla Città. Questi chilometri li ho visti anche all'interno del movimento. In molti interventi, ho sentito dire molte volte voi... Interventi effettuati da persone non attive in tal fermento ribe