La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Otto mesi per...


 Otto mesi.
 244 giorni  per:
a)  Mutare l'essere umano in automa servile al padrone; (promozione e valorizzazione del capitale umano)

b) distruggere il diritto del lavoro; ( efficientamento del mercato del lavoro)

c) distruggere i beni comuni ed i servizi pubblici; (apertura dei mercati in chiave concorrenziale)


d)  tutelare i padroni; (sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione)


e)  de-responsabilizzare il capitale; (semplificazione normativa e amministrativa)


f)  privatizzare la pubblica amministrazione;( modernizzazione della pubblica amministrazione)


g)  giustiziare la giustizia; (efficientamento e snellimento dell’amministrazione della giustizia)


h)  devastare l'ambiente; (accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia)


i) 
de-costituzionalizzare l'Italia; (riforma dell’architettura costituzionale dello Stato)

Otto mesi per golpizzare il sistema sociale italiano,
otto mesi di  triste degrado disumano,
colpo di Stato del Capitale 
per onorar il ceto padronale;
ma un solo minuto per infiammare strade e città
con il grido della rivolta
e l'urlo della dignità umana,
ora travolta
da tal fiume di melma impetuosa
violenta e tempestosa,
invaderà il Palazzo del Potere
non per soprassedere la libertà,
ma per sventolare la rabbia di tal ingiustizia sociale
sulla vetta di quel Colle 
or protetto dal sistema vigente,
presto represso dal potere deprimente,
ma in tal momento di crisi epocale,
tra sorrisi amari 
avari e derisi
non offriremo la nostra testa
alla spada di tal mostro tenebroso
che la speranza di ribellione or calpesta.
Parlan di lettera dei sogni,
parlan di lettera coraggiosa,
ahimè profondamente oltraggiosa di ogni umana dignità,
ma in tal sorte e laica verità,
sarà solo la chiave per esorcizzare
questa diabolica società.
Otto mesi per disumanizzare il non più bel Paese,
un solo minuto per mandarvi tutti,
con vivo sentimento,
lungi da ogni pentimento,
a quel paese.

Marco Barone

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