La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ore 11.48... la Triste vittoria del Capitale.

 La ruspa avanza.
La ruspa danza sulle lacrime del popolo no tav,
la ruspa ride e sorride 
la ruspa deride
chi ha detto no .
Volan sassi,
volan schiaffi,
 per difendere madre natura
dalla speculazione di tal dittatura.

Ore 11.48 il capitale è salvo.
Ore 11.48 il capitale demolisce la resistenza con repressa prepotenza.
Ore 11.48 partono i lavori della Tav Torino Lione in Val di Susa.

Frasi di rito dal tono fermo e deciso:

"Lo Stato non può assolutamente arrendersi di fronte a dei protestatari"

"Un successo militare del governo, ma non un successo politico"

"Non poteva che finire così sarebbe da ipocriti dire una cosa diversa"

"La Tav è un'opera assolutamente necessaria per il Piemonte e per l'intero sistema Paese. Non si può confondere la posizione della Val di Susa con l'azione di violenti facinorosi"

"La Tav è un'opera fondamentale, ulteriori illegalità non possono essere tollerate e i cantieri devono partire entro la fine del mese"

Parlano di illegalità.
Ed allora se la legalità è la forza della repressione,
se la legalità è il non rispetto dell'indignazione,
se la legalità è la devastazione ambientale per arricchir il porco capitale,
ed allora gridiam in coro 
evviva l'illegalità.


Ore 11.48 triste vittoria del capitale.
Ore 11.48 attimo in tal tempo di collettivo scontento.


Marco Barone

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