Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Le ultime dalla guerra dimenticata. La Libia.

E' da alcuni giorni che mi pongo un semplice quesito. 

Ma ci siam tutti dimenticati della guerra in Libia? 

Del fatto che l'Italia è in guerra? 

Media, stampa e tanto altro censura quello che accade in Libia.

E' incredibile il modo in cui circolano le non informazioni.

Per giorni non si parla altro che di Libia, poi così all'improvviso, la Libia scompare.

Ed il tutto ovviamente accade proprio nel momento in cui gli italiani iniziavano ad assumere posizione critica verso la guerra.

Beh anche questa è la loro democrazia.

Allora ho provato a fare una breve ricerca.

Vado direttamente nel sito del Ministero della Difesa a cercar notizie.

Poche, pochissime. Le trovi sotto la voce teatro...

Come se quella guerra fosse una specie di teatro.

Peccato che le persone che moriranno, o quelle morte, non sono semplici attori passivi di tale guerra.

Sono vite spezzate dalle bombe della c.d. democrazia occidentale.
 

Si lege che ...

20 maggio 2011 "Unified Protector" - Le missioni degli aerei italiani nella ultima settimana. Messi a disposizione della NATO ulteriori 2 velivoli

Gli assetti aerei e navali italiani, quattordici velivoli e quattro navi, messi a disposizione della NATO per l’operazione “Unified Protector”, hanno continuato le missioni assegnate per l’imposizione della “No Fly Zone” e dell’”Embargo Navale”.
Sono stati messi a disposizione della NATO ulteriori due assetti aerei, che sono: un G222VS e un KC 130 J o, in alternativa, un KC 767 A, questi ultimi due necessari per il rifornimento in volo degli aeromobili italiani.
Nell’ultima settimana sono state effettuate 54 missioni. Gli assetti aerei impiegati sono stati Tornado, Eurofighter 2000, F16 Falcon, G222 VS, KC 130 J e KC B767 in organico all’Aeronautica Militare, e AV-8B Plus della Marina Militare.
Le navi della Marina Militare: Portaeromobili Giuseppe Garibaldi, Fregata Libeccio, Nave rifornitrice Etna e Pattugliatore Comandante Borsini, anche esse a disposizione della NATO, continuano a pattugliare l’area di competenza al fine di garantire il rispetto del mandato ricevuto.
Per quanto riguarda “l’emergenza immigrazione”, in applicazione dell’intesa italo-tunisina, Pattugliatore “Vega”, che ha sostituito Corvetta “Driade”, affianca Nave “San Marco” e un aereo Atlantic continuando la sorveglianza e monitorizzazione in prossimità delle acque tunisine.

13 maggio 2011, Libia ''Unified Protector''. Le missioni degli aerei italiani nell'ultima settimana. Nave ''Borsini'' sostituisce Nave ''Bettica''. Emergenza immigrazione - Nave ''San Marco'' sostituisce Nave ''San Giorgio''

Gli assetti aerei e navali italiani, dodici velivoli e quattro navi, messi a disposizione della NATO per l’operazione “Unified Protector”, hanno continuato le missioni assegnate per l’imposizione della “No Fly Zone” e dell’”Embargo Navale”.
Nell’ultima settimana sono state effettuate 46 missioni. Gli assetti aerei impiegati sono stati Tornado, Eurofighter 2000 e F16 Falcon, in organico all’Aeronautica Militare e AV-8B Plus della Marina Militare.
Le navi della Marina Militare: Portaeromobili Giuseppe Garibaldi, Fregata Libeccio, Nave rifornitrice Etna e Pattugliatore Comandante Borsini, che ha sostituito il Pattugliatore Comandante Bettica, anche esse a disposizione della NATO, continuano a pattugliare l’area di competenza al fine di garantire il rispetto del mandato ricevuto.
Per quanto riguarda “l’emergenza immigrazione”, in applicazione dell’intesa italo-tunisina, Nave “San Marco”, che ha sostituito Nave “San Giorgio”, unitamente a Corvetta “Driade” e ad un aereo Atlantic continuano la sorveglianza e monitorizzazione in prossimità delle acque tunisine.

6 maggio 2011, Libia ''Unified Protector'' - Missioni degli aerei italiani nella ultima settimana. Emergenza immigrazione - Corvetta ''Triade'' sostituisce Corvetta ''Sfinge''


Gli assetti aerei e navali italiani, dodici velivoli e quattro navi, messi a disposizione della NATO per l’operazione “Unified Protector”, hanno continuato le missioni assegnate per l’imposizione della “No Fly Zone” e dell’”Embargo Navale”.
Dalla fine dello scorso mese di aprile, pur fornendo lo stesso numero totale di vettori aerei, vengono utilizzati anche velivoli F 16 Falcon, in alternativa all’Eurofighter 2000.
Nell’ultima settimana sono state effettuate 53 missioni. Gli assetti aerei impiegati sono stati Tornado, Eurofighter 2000 e F16 Falcon, in organico all’Aeronautica Militare e AV-8B Plus della Marina Militare.
Le navi della Marina Militare: portaeromobili Giuseppe Garibaldi, fregata Libeccio, nave rifornitrice Etna e pattugliatore Comandante Bettica, anche esse a disposizione della NATO, continuano a pattugliare l’area di competenza al fine di garantire il rispetto del mandato ricevuto.
Per quanto riguarda “l’emergenza immigrazione”, in applicazione dell’intesa italo-tunisina, Corvetta “Triade”, che ha sostituito il 30 aprile scorso Corvetta “Sfinge”, si è affiancata a Nave “San Giorgio” e ad un aereo Atlantic nella sorveglianza e monitorizzazione in prossimità delle acque tunisine.

Ecco, questo è tutto.
Questo è quanto ci è dato sapere.
Il sito del Ministero degli Affari Esteri invece aggiorna  le sue news sulle questioni politiche. 



Marco Barone

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