La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

No War? No Grazie.

Si è vero. Avevo scritto in precedenza che rinasceva il movimento no war.
Ciò perchè mi ero fatto trascinare dall'entusiasmo, se entusiasmo può esservi in tale vicenda, in relazione ai vari presidi e piccoli cortei che nascevano in varie città. Terni, Torino, Milano, Bologna ecc.
Beh devo ravvedermi.
Devo confrontarmi con la realtà vigente ad oggi.
Poche persone a sostegno diretto della campagna contro la guerra senza se e ma.
Poche iniziative.
Poco tutto.
Certo, è positivo lo sforzo posto in essere da alcune realtà, centri sociali, sindacalismo di base .
Ma sulla strada, nelle città, si vede poca contestazione verso questa guerra.
Perchè è guerra.
Si leggono poche critiche verso la guerra.
Tanti ni. Pochi pochissimi no.
Ma ripeto, se si dice, come si è detto per anni, di essere contrari alla guerra senza se e ma, ora cosa succede?
Si legittima, comprende, giustifica la guerra del petrolio contro Gheddafi?
Si sono escluse le vie della diplomazia. Era ed è su quelle, che bisogna insistere.
Si attende forse l'invasione via terra? Cosa che forse accadrà presto.
Si devono attendere morti civili?
Fonti del governo libico hanno parlato di oltre 100 morti causati dai bombardamenti della coalizione.  I volenterosi guerrafondai hanno compiuto 175 missioni aeree in 24 ore, 113 delle quali realizzate dagli americani.
 Il generale Carter F. Ham, comandante degli United States Africa Command afferma che "Non posso escluderlo. Sono sicuro che i nostri piloti stanno eseguendo con precisione chirurgica i loro compiti. Il regime sta invece facendo vittime civili e questo è inaccettabile".
Il non escluderlo è la risposta alla domanda se i volenterosi hanno procurato vittime civili.
Quindi dalla negazione ora si passa al non posso escluderlo.
Perchè le vittime ci sono!
Ma è compito del movimento no war attivarsi proprio per questo. Per evitare in via preliminare che si realizzino delle vittime civili a causa delle bombe dei volenterosi.
Volenterosi, poi!
Volenterosi nel lanciar bombe per il petrolio.

L'Italia è pienamente coinvolta in tale vicenda.
Non esiste opposizione politica istituzionale a tale missione di guerra.Salvo la Lega Nord che in qualche modo, per tutelare il capitale del nord est investito in Libia, manifesta perplessità verso tale guerra.
Quella extra istituzionale è debolissima.
Gli interessi economici sono chiari.
Ed allora? 
O si è sempre contro la guerra senza se e ma, oppure si è solo dei meri ipocriti.
Io mi sento responsabile moralmente per tutte quelle persone che moriranno a causa di questa guerra.
Siamo tutti complici di questa guerra?
Siamo tutti drogati dalla televisione? 
In rete girano vari appelli. 
Ma poi, poco e nulla.
E' facile essere rivoluzionari o pacifisti o altro seduti innanzi ad un pc, sorseggiando un caldo caffè, e fumando una sigaretta, mentre i volenterosi attaccano la Libia.

Questo segnale è gravissimo.
Perchè il movimento no war per prassi sociale consolidata, rispondeva velocemente alle missioni di guerra, con un chiaro NO.
Oggi?
Dilemmi, dubbi, perplessità, indifferenza e silenzio.
Ma che succede?

Marco Barone

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