C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Ma quanto costa la guerra in Libia?

Domanda: Quanto costa dal punto di vista economico alle casse statali la guerra della coalizione di questi volenterosi guerrafondai?
Ovviamente, non esistono legittimazioni di nessun tipo, per le guerre. 
La guerra deve essere sempre condannata. Guerra senza se e ma.
Ma in questi giorni, si è perso per strada il se ed il ma...
Tanto detto, sulla questione dei costi iniziano ad arrivare i primi numeri. Secondo il vicedirettore dell'istituto francese per le relazioni internazionali e strategiche (Iris),un anno di applicazione di no fly zone in Libia costerebbe fra i 150 e i 250 milioni di euro.

Il Ministro La Russa ricorda che l'Italia ha messo a disposizione le seguenti basi:  Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. L'attuazione di una no fly zone secondo il ministro «comporta un dispiegamento di mezzi oneroso e impegnativo da tutti i punti di vista e quindi non può restare estranea la Nato, perchè tre o quattro paesi non possono da soli esercitare un controllo capillare della zona». 
Oneroso in primis dal punto di vista umano. La guerra comporta morti, feriti, sofferenze enormi.
Ma oneroso anche dal punto di vista economico.
Sul punto ad oggi nessuno si pone domande?
Non eravamo in crisi?
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze  ha comunicato i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di gennaio 2011. Il fabbisogno del settore statale del mese di gennaio 2011 risulta essere in negativo per una cifra pari a -2.433 di milioni di euro.
Cifra enorme.
Immensa.
Ed allora ecco i tagli alla cultura, all'istruzione pubblica.
Formare menti pensanti è pericoloso per la stabilità del sistema.
Ma la crisi non incide sulle casse dello Stato per quanto riguarda la guerra.
Beh d'altronde è guerra,l'ennesima, del petrolio, per il petrolio.
Più spendi dal punto di vista militare, più bombe cadranno sulla Libia più titoli avrai per rivendicare le risorse di quella martoriata terra.
Ma non era questo un modo di ragionare del Regime Mussoliniano?

Marco Barone

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