Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

“La rivoluzione delle banane”, e-book scritto da Marco Barone.

Da oggi è scaricabile al seguente link " La rivoluzione delle banane".
Il mio primo e-book, diffuso grazie a http://www.gliitaliani.it/ un patto per l'informazione.

Storie itineranti, con il nostro tempo, nella nostra società.
Vite di persone, sogni e speranze.
Ambientato tra Trieste, Bologna e la Calabria, vedrà la vita di quattro persone confondersi nella quotidianità vigente, per la difesa della libertà della cultura rivoluzionaria, per la difesa della laicità della società.
Contro ogni repressione sia essa preventiva che successiva.
Più banane e meno campane è il motto che caratterizzerà il libro.


Marco Barone

M&G

P.S.
Dedicato alla mia musa ed a mia madre.
Ringrazio Bifo, Pino Cacucci e Stefano Tassinari per la loro viva scrittura "resistente" alla quale mi son ispirato e Pietro Orsatti per la sua collaborazione.
m.b.

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