Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Movimento delle banane. Episodio 7 :" La borsa di Luisa"

Episodio 7: " La borsa di Luisa"

"Dove sei?" Luisa preoccupata finalmente riesce a contattare Oscar.
Già, sono alcuni giorni che Luisa e Oscar  non hanno più contatto.
" Sai come son fatto. sono come ipnotizzato, come trascinato dall'idea che ho in cuore, nell'animo ed in mente, scusami, mi scusi?"
Luisa: " Ma cosa pensi che sia io? Cosa? Non ti sei degnato neanche di mandare un sms. Quanto cosa un sms, quanto?"
Oscar: " Hai ragione".
Luisa: " Si, si,ho sempre ragione, però alla fine..."
Oscar: " Alla fine?"
Luisa: " Alla fine sempre tutto come prima. Io mi son stufata. Sono stufa. Capito? Hai capito?"
Oscar:" E se ti dico che questa è l'ultima volta che succede? Sai che io...".
Luisa: " Cosa, che mi ami? Se mi amassi non faresti così. Neanche se fossi il tuo peggior nemico. Ma dico ti rendi conto? Sei sparito!"
Oscar: " Si, son sparito ma ti ho sempre pensata".
Luisa: " Pensata? E come faccio a saperlo io? Telepatia? E se ti era successo qualcosa? Se eri in ospedale? "
Oscar: " Ti ho detto che hai ragione".
Luisa: " Uhm, sai che ti dico, che mi hai rotto".

La telefonata si chiude in modo secco, freddo e violento.
Luisa si accende una sigaretta guardando la cattedrale di Trieste.

Situata sul Colle la chiesa di San Giusto verrà fusa nel XIII secolo con quella adiacente, dedicata all’Assunta. Da questa fusione religiosa, nascerà la nuova cattedrale di Trieste. 
San Giusto è il  Patrono di Trieste, la festa è il 2 novembre, ma per motivi liturgici viene posticipata al giorno successivo, il 3 novembre. 
Ma Trieste è casa per molti popoli e  tante religioni. 
Per esempio vi sono sloveni, croati, serbi, greci e tedeschi e gruppi di recente insediamento tra i quali arabi, rumeni, albanesi, cinesi, africani e sudamericani.
D'altronde si parla di mitteleuropa ovvero uno spazio in cui cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani vivevono e forse ancora vivono in armonia, coltivando la cultura e  le varie esperienze degli altri. E' incredibile nel percorrere poche centinaia di metri e vedere tra un borgo e l'altro, uniti dal principio della tolleranza,  la Chiesa ortodossa serba che a Trieste rappresenta una delle più antiche presenze storiche di fedeli ortodossi o la Chiesa di San Nicolò dei Greci, o  ancora il monumentale Tempio israelitico di Trieste, per non parlare della splendida  Chiesa evangelico luterana  progettata a Breslavia, in stile neogotico. 
Tante chiese, tante religioni, infinito oppio per i popoli.
Ma alcuni studi delle Nazioni Unite tendevono a definire però l'Europa danubiana come  "un Occidente abbandonato, o un luogo in cui Est ed Ovest collidono".

Ma Trieste offre anche situazioni impensabili alla normale mente umana. Per esempio  l'astrofisica Margherita Hack ha fatto intendere che è disposta a baciare Silvio Berlusconi, per la vicenda dei colibrì di Miramar.
Infatti,  il Cavaliere ha detto che si occuperà in prima persona del salvataggio degli oltre cento colibrì ospitati nel parco del Castello di Miramare di Trieste.  La sorte dei colibrì è da alcuni anni a rischio per la perenne mancanza di fondi e la Hack ha sempre lottato per i poveri volatili.
E se ciò non bastasse, ecco che a distanza di poche ore dalla schiusa, un piccolo di colibrì, nato in un nido della serra di  Miramar di Trieste,  è stato chiamato Silvio.
Silvio in onore del Premier.
Povero colibri.
"Beh questo Berlusconi è proprio uno  che è in prima linea su tutto, dai rifiuti di Napoli al terremoto dell'Aquila, alle veline di palazzo, ma come farà? come farà? Eh poi anche i colibrì ora portano il suo nome mah.. ! Eh il potere, il potere..." 
Luisa pensando al Premier finto operaio decide di ravvedersi.
Si perchè, se una persona come il Cavalier Berlusconi è in grado di drogar la mente di milioni di marionette con la sua televisione, Luisa non comprende perchè lei che vive la droga più naturale e salutare che esista, debba proprio ora iniziare cura disintossicante.
Questa droga si chiama amore.
Alla fine pensa che l'amore vuol dire accogliere, accogliersi, non esiste la perfezione, anche se la pazienza non è mai infinita. "Dovrebbero farla santa questa pazienza"
Già, santa pazienza.
 Luisa: " Ciao".
Oscar:" Speravo mi chiamassi".
Luisa: " Si, ma hai detto che è l'ultima volta".
Oscar: " Lo è".
Luisa: " allora dove sei?
Oscar: " A Vibo..."
Luisa: " dove?"
Oscar:" ehm a Vibo in Calabria".
Luisa: "  ti ho lasciato in Toscana e ti ritrovo in Calabria..."
Oscar:" sì ma dovevo venire, è stato più forte di me. Senti mi raggiungi?"
Luisa: " ed i soldi?"
Oscar: " ho ancora qualcosa da parte ti prenoto un biglietto in rete da Ronchi a Lamezia"
Luisa: " quando?"
Oscar: " hai il volto tra due ore..."
Luisa: " mah..."
Oscar: " si, non dire nulla,  ti aspetto, ti aspetto! "

Luisa sorridente, decise di assecondare il suo matto compagno. La vita è anche questa. Riuscire a vivere un sorriso è sempre una magia unica, una magia semplicemente splendida. Detto in poche parole
l'amore è una magica magia.

Dopo un volo di un paio d'ore Luisa e Oscar si ritrovarono, si abbracciarono, si amarono in terra di Calabria, in terra di Magna Grecia.
Il loro abbraccio, così immenso, così intenso, così vivo che a Luisa cadde la sua inseparabile borsa a bauletto ricoperta di borchie ma non griffata, sui piedi di Oscar.
Oscar la raccolse, ed intravide un qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.
Ma fece finta di nulla, doveva riflettere, voleva capire, doveva capire.
Luisa non si accorse di nulla.
E' incredibile con in un secondo di tempo sia mutato lo stato emozionale di Oscar.
Il suo sorriso divenne un sorriso amaro,  ma nascosto agli occhi della ora misteriosa Luisa.

Marco Barone

to be continued






Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot