La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Movimento delle banane. Episodio 6: " Rimembranze"


 Episodio 6: " Rimembranze" 

Devo farlo, è giunto il momento, ecco quanto ripeteva nella sua mente tutta fibrillante per l'ispirazione della banana, Oscar catturato ma non imprigionato, per le vie toscane.
La sua auto proletaria rimarrà ferma in quel parcheggio pubblico a pagamento trovato, conquistato e abbandonato.
Oscar decide di prendere una navetta terrestre che lo condurrà in giro per lo spazio a volte infinito a volte recintato, dalle convenzioni umane, di madre natura.
Tra cambi di bus e treni eccolo come d'incanto alla Stazione di Roma Tiburtina.

Una stazione devastata da freddi e metropolitani corridoi, da luci sparse senza alcun senso emozionale sopra il capo pensieroso dei viaggiatori. 
La società RFI ha investito milioni e milioni di euro per a detta loro migliorarla ma in realtà quella stazione futuristica è davvero un centro sociale di grande e pessima sperimentazione .
Corridoi freddi, persone che non comunicanco, i passi spediti per recarsi al lavoro o in cerca di qualche sogno smarrito per i cieli notturni romani.
Guardi le scarpe dei viaggiatori, delle persone, dei viandanti, per non incrociare i loro sguardi, i loro occhi, le loro speranze precarie in una società precaria.

Talmente precaria che anche nella civile Bologna succede che un bambino di nome Devid di soli 20 giorni muore per il freddo.
Vedi le Istituzioni che intervengono per difendere il loro status "è una tragedia nata da tanti fattori, soprattutto dall'ignoranza e dalla paura. I genitori avevano paura, e il padre lo ha anche dichiarato, che i bambini gli venissero sottratti. Quindi hanno fatto tutto quello che potevano per non farsi seguire". 
Questo quanto dichiarato dal Commissario straordinario di Bologna. Certo parlare con il senno di poi è tutto più facile e lo è ancor di più sparare a zero sulla disperazione delle persone.
Quella era una famiglia che da giorni viveva allo sbando, secondo molti testimoni  la Sala Borsa era uno dei luoghi di ristoro di giorno, di notte non si sa dove la famiglia trovasse però riparo.
Ma la tragedia si è realizzata con tutte quelle sfumature ipocrite tipiche del sistema.
Devid è morto.
Devid non è più tra di noi.

La Bologna vera ha voluto ricordare il piccolo bambino con un fiore sui gradini della Sala Borsa ,una candela per illuminare le speranze uccise dal buio dell'indifferenza ed una bandiera col nome del piccolo Devid.

Il parco delle Rimembranze di Vibo Valentia, città  che ha una storia lunga oltre 8.000 anni, è situato in un punto strategico della città che domina l'intero golfo lametino, dal quale si notano durante il tramonto le isole Eolie, e durante l'alba la vicina terra di Sicilia.
Quel parco dedicato ai caduti della grande guerra in realtà è ricordato nella mitologia per  la storia di Persefone. Proprio sui prati del parco delle Rimembranze Demetra accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone sulla Terra, facendo rifiorire la natura in primavera ed estate.
Ed è quello il luogo in cui Oscar deve comporre il suo armonico manifesto rivoluzionario.
Il luogo che regala alla vita umama il gioire della primavera, la primavera di ribellione in sintonia con il profumo rosa selvaggio della natura, sì quel profumo che è proprio delle banane.
Ed è lì , mentre Persefone trascorrerà il  periodo invernale negli inferi sotterranei, sulle alture che attenderanno il suo vitale e colorato ritorno, che nascerà il manifesto delle banane.

Marco Barone

To be continued

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