C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Movimento delle Banane. Episodio 10: " Clara".

Episodio 10: " Clara".
Uh, focu meu, focu meu." Hai visto le banane davanti alla chiesa? Ma son tutti matti qui. "
A Vibo Valentia vi è stato un risveglio particolare. 
Innanzi ai portoni delle principali chiese della città tra cui il duomo di San Leoluca situato di fronte al monumento fascista, restaurato dalla precedente Amministrazione comunale e di sinistra, che ricorda il ministro Luigi Razza venerato in quella città da molti come un santo, sono state fatte rinvenir delle banane.
Accanto ad ogni banana vi era un foglietto con scritto "più banane meno campane " ed annunciava presto la diffusione del manifesto delle banane.
Oscar è riuscito nel suo primo scopo.
Creare scalpore. 
L'operazione ha avuto corso durante la notte. Luisa lo ha sostenuto accompagnandolo per le vie deserte della città.
Tante e tante banane comprate al mercato generale della frutta, ma eran marce. Infatti al momento del glorioso acquisto il poeta ribelle disse  che gli servivano per concimare i campi.
Una banana qui, una banana lì, e le banane dormienti hanno risvegliato il senso di scalpore nei fedeli vibonesi.
Certo non è un momento facile per questa terrà penserà Oscar. Cittadini che per mesi e forse anni hanno bevuto, hanno utilizzato per cucinar o per lavare il proprio sudato corpo, acqua probabilmente contenente sostanze inquinanti, infatti la Procura della Repubblica vibonese ha disposto il sequestro del principale acquedotto cittadino; terra ove comanda la 'ndrangheta, ma dove nello stesso tempo esistono giovani che vanno contro, esistono imprenditori che vanno contro, esistono realtà che vanno contro, contro lo Stato nello Stato; ed ora devono anche allarmarsi per le banane.
Beh ma questa è altra storia, è altra vicenda, è semplicemente altro.

Oscar e Luisa dopo l'operazione banana, la prima in assoluto, decidono di partire per Trieste.
La mia povera auto è ancora lì a San Gimignano Povera  e proletaria, dormiente nel sonno perenne.
Questo quanto pensava Oscar mentre attendeva il volo di ritorno per Trieste, ma con quel senso di amarezza di chi vede ruotar dubbi intorno a ciò che prima era saldamente certo.

L'ispettore capo Nikovic fumava nervoso nei piani alti di Via Tor Bandena a Trieste. 
Attendeva il ritorno di Clara.
Clara, agente scelto della Questura di Trieste, nonché agente provocatore, lavora con la DIGOS, per controllare e reprimere fenomeni di tendenza politica diretti  all'attuazione o alla provocazione dell'eversione dell'ordine democratico e costituzionale.
Ma in sostanza il suo lavoro consisteva nel controllare i poeti rivoluzionari, gli scrittori, i giornalisti critici, i liberi pensatori che fomentavano cultura ribelle e rivoluzionaria.
" La libertà di parola deve essere tutelata, ma la libertà di parola non può demolire il nostro sistema" ripeteva tra un sigaretta e l'altra l'ispettore Nikovic.
Giornata d bora nella citta' giuliana.
E' la prima bora del nuovo anno.
E' il battesimo laico della natura ai triestini.
Andar contro vento sul molo Audace e' esperienza di vita da provar. Lotti contro il vento, i tuoi pensieri catturati dalle onde del mare per esser coccolati dai sogni del sospiro, accarezzano il ciel sempre più blu in tale terra senza cittadinanza, in quella cornice surreale ove mistero e magia vivono l'amore nella passione rivoluzionaria.
Solamente tal vento del nord di confine in una giornata di pieno inverno, poteva elargire allo sguardo smarrito del borghese intento a comprendere come non cedere alla forza della natura,un tocco di vita nella maschera teatrale della quotidianita' vissuta.
Toc toc.
"Avanti" dice con tono fermo e sicuro l'ispettore triestino.
" Eccomi, qui capo" ripete Clara.
Nikovic: " Allora l'operazione è andata?"
Clara: " tutto come previsto,sì".
Nikovic:" Ora toccherà a Trieste giusto?"
Clara: " Oscar è determinato è difficile fermarlo".
Nikovic: " Non si deve fermare. Deve continuare. Gli accordi con il Vaticano sono chiari"
Clara: " Già, il Vaticano".
Nikovic" Sai meglio di me che dipendiamo da loro. Così hanno deciso dall'alto e tu devi servire lo Stato così come hai fatto sino ad ora chiaro?"
Clara: " Chiaro Ispettore, chiaro".
Nikovic: " A quando a Trieste?"
Clara" Domani notte davanti a San Giusto e tra due notti davanti  la Parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo a Muggia".
Nikovic : " sai che a Trieste ci sono 219.000 battezzati su 243.000 abitanti? Sai che casino scoppierà qui? E' quello che deve succedere. Le direttive della Santa Sede sono chiare".
Clara: " A Muggia lo arresterete?"
Nikovic:" Lo arrestiamo vorrai dire"
Clara: " Si, lo arrestiamo".


Oscar era solito frequentare il Caffè San Marco di Trieste, situato sulla Cesare Battisti. Caffè storico, Il caffè più pazzo ed affascinante di Trieste perchè scrittori, liberi pensatori, coltivano le loro idee ribelli proprio sui tavolini dell'accogliente caffè.
Mentre cerchi di capire se vuoi bagnare le tue labbra  con un capo in b,  un capo in tazza,  il classico denso nero,  un deca in b o goccia, rifletti  sul senso del gusto.
Ecco che  il miele che non aveva bisogno di api, lo zucchero come definito da Alessandro Magno, scende lentamente in quella tazzina che ha imprigionato anni ed anni di storia. Scende lentamente come la neve sui prati incolti di campagna selvaggia, dolcemente come il bacio dell'eros,scivola lentamente nel profondo del cuore del caffè per amalgamarsi con l'essenza di quel piccolo momento di vita che offre un gran piacere, si quel piacere edonistico, che permette al dionisiaco uomo di prevalere sull'apollineo essere...eccolo il caffè pronto per essere accolto. In quel momento ho accolto il caffè, ho sorseggiato secoli di storia, misteri, magie, fantasie, leggende; quante piccole cose che circondano il nostro essere quotidiano in questa società falsa ed ipocrita, ed il caffè è uno di quei momenti ove il tutto per un breve momento viene catturato dall'oblio, il caffè.

Clara e Oscar si conobbero al caffè San Marco nel 2004. Oscar con la sua biro in mano discuteva di ribellione, di rivoluzione, di individualismo, di libertà di espressione minacciata ,con alcuni studenti universitari in pausa pranzo.
" viviamo in un paese dove la prima forma di resistenza oggi deve passare per la difesa della libertà di espressione, di manifestare il proprio pensiero. Nessuno deve avere il diritto di dire cosa io possa o non possa dire. Nessuno" Questo quanto diceva Oscar a quei ragazzi intenti ad ascoltarlo e meditare sul concetto di libertà.
Cosa è la libertà? Cosa vuol dire essere liberi? Siamo liberi?Lo siamo?
Clara ascoltando quella discussione intervenne dicendo "siamo in dittatura, non esiste la libertà di espressione".
Oscar con stupore ma grande soddisfazione replicò " Come minimo devo offrirle un caffè"
Clara: " come rifiutar un caffè da un rivoluzionario!"
Oscar:" Rivoluzionario, io? beh  mi permetta di presentarmi e  darti del tu. Tra compagni ci si da del tu. Oscar, piacere"
Clara:" Luisa!"

Marco Barone

to be continued

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot